Gino Cecchettin è il presidente onorario dell’Osservatorio violenza donne

Ufficio di presidenza del Consiglio regionale veneto ne ha approvato l’istituzione. Camani: “Ora è tempo di far seguire alle parole i fatti”.

Venezia – L’ufficio di presidenza del Consiglio regionale veneto ha approvato l’istituzione dell’Osservatorio
contro la violenza sulle donne, indicando le modalità di individuazione dei componenti e accogliendo la richiesta di conferire la presidenza onoraria a Gino Cecchettin. La consigliera del Pd, Vanessa Camani, proponente della legge istitutiva dell’organismo, esprime “soddisfazione per la rapidità di questo passaggio che consentirà, già a partire dalle prossime settimane, di insediare e avviare l’operatività dell’Osservatorio. Spesso la politica di ferma ai proclami o alle intenzioni. Questa volta non sarà così. Ora è tempo di agire e di far seguire alle parole i fatti. L’avvio rapido dell’Osservatorio è decisivo”.

“In poche settimane” – ha aggiunto la collega Milena Cecchetto, firmataria anche essa della richiesta di assegnare la Presidenza a Gino Cecchettin – “il Consiglio Regionale ha approvato alla unanimità una norma e conferito la presidenza di questo organo ad un uomo che è diventato, suo malgrado, un simbolo nella battaglia contro la violenza sulle donne. E lo stesso Consiglio Regionale, anche ripensando alle parole della
collega Cestaro, diventa così un baluardo a difesa dei diritti delle donne, della libertà, del coraggio di dire no alla violenza. Sono orgogliosa, da Veneta, dell’istituzione che rappresento”. Ieri Gino Cecchettin aveva condannato l’invio di tre proiettili all’intero di una busta allo studio dell’avvocato Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta, il giovane appena condannato per l’omicidio della figlia.

Gino Cecchettin e Giulia

Oggi il ministro della Giustizia rivolge un pensiero al legale: “A chi vuole limitare la libertà di espressione di un avvocato difensore, vorremmo ricordare che questo avviene solo nei regimi dittatoriali. Rivolgo un pensiero importante all’avvocato che in questi giorni è stato vittima di aggressioni e minacce proprio nella terra in cui ho esercitato per 40 anni la funzione di magistrato”. Intanto, sul fronte processuale i senatori della Lega in commissione Giustizia Manfredi Potenti ed Erika Stefani, annunciano di aver presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia “a seguito della condanna di Filippo Turetta per l’omicidio Cecchettin. Apprendiamo da notizie stampa che risulterebbe impossibile da parte del carnefice adempiere al risarcimento di 760 mila euro cui è stato condannato”.

In questi casi, dicono i firmatari dell’interrogazione, “è attivo un Fondo per l’indennizzo in favore delle vittime di reato, ma i criteri per l’erogazione potrebbero non consentire il risarcimento delle vittime di determinati crimini. Abbiamo segnalato, dunque, il tema al ministro Nordio, affinché si trovi una soluzione per garantire ai familiari il completo risarcimento del danno determinato dai giudici. La tutela dei parenti delle vittime è una battaglia giusta, non solo in memoria di Giulia, ma anche per sostenere tanti figli, orfani della propria mamma a causa di un femminicidio, che purtroppo rimangono soli anche dal punto di vista economico”.

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