Giallo di Vigasio, l’autopsia conferma: Erika Boldi è annegata nel canale Tartaro (ma resta l’ipotesi omicidio)

Sul corpo della 26enne nessun segno di violenza. La giovane aveva problemi di tossicodipendenza. Mistero sulle ultime ore. Si indaga su un’auto vista nei paraggi.

Verona – L’autopsia conferma: Erika Boldi, la 26enne mantovana trovata senza vita l’8 luglio nel canale Tartaro a Vigasio, nel veronese, è morta per annegamento. Sul corpo non è stato riscontrato alcun segno di violenza. I suoi abiti sono stati ritrovati sulle sponde del Tione a circa 400 metri dall’ultimo bar in cui era stata fino a prima dell’una di notte. Gli inquirenti propendono per le ipotesi della caduta accidentale o del gesto volontario. La giovane aveva problemi di tossicodipendenza e sarebbe stata vista da alcuni testimoni in condizioni alterate. Sul caso resta però un fascicolo aperto della Procura scaligera per omicidio. Al vaglio degli inquirenti i filmati delle videocamere della zona per risalire all’auto sentita da alcuni residenti della zona, poco prima di mezzanotte.

Erika Boldi

Secondo le ricostruzioni fatte finora dagli inquirenti, all’una di notte dell’8 luglio Erika è uscita da un’enoteca. La ragazza compare per l’ultima volta viva nelle immagini riprese di una telecamera poco dopo le 2 a Villafranca, nel Veronese. Poi più nulla fino al ritrovamento del cadavere nel canale tra i campi agricoli di Vigasio, sette ore più tardi, da parte di un manutentore della diga. L’operaio si trovava lì per aprire quella chiusa e far abbassare il livello del fiume, viste le piogge dei giorni scorsi. 

canale Tartaro
Il canale Tartaro, dove è stato rinvenuto il corpo di Erika

Nella mattinata di sabato la giovane era stata arrestata a Mantova, ma subito rimessa in libertà, forse per ragioni di tossicodipendenza. Venerdì aveva visto per l’ultima volta la mamma, per stabilire un percorso di aiuto e il ricovero in comunità. Poi la tragedia, sulla quale indagano i carabinieri.

Al vaglio anche quanto raccontato da un testimone, che dice di aver visto la giovane insieme con un’amica: «Erano molto alterate si vedeva da come si muovevano, quasi non stavano in piedi. Poi hanno litigato, guarda, saranno state qui cinque minuti in due, poi altri cinque minuti solo la sua amica, perché la ragazza, che poi abbiamo saputo essere stata trovata morta, dopo la litigata era andata via subito». L’ipotesi più probabile è che Erika abbia vagato in preda alle sostanze e poi si sia lasciata cadere in acqua.

Leggi anche

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa