Il ricercatore 40enne, esperto di geologia planetaria e collaboratore dell’Agenzia spaziale europea, è precipitato in una voragine glaciale. Cordoglio nel mondo accademico e raccolta fondi per la famiglia.
Padova – Un drammatico incidente ha stroncato la vita di uno stimato accademico dell’ateneo patavino – Riccardo Pozzobon – mentre conduceva ricerche scientifiche sui ghiacciai della regione artica americana. Il quarantenne specialista in scienze della Terra è precipitato fatalmente in una voragine glaciale durante l’esplorazione del vasto sistema di ghiacci perenni che caratterizza quella zona del Nord America.
La spedizione di ricerca, sostenuta economicamente dal celebre programma di sovvenzioni dell’organizzazione geografica statunitense, aveva preso il via il 26 agosto con un team di tre studiosi. L’obiettivo della missione consisteva nell’analisi dettagliata delle caratteristiche morfologiche e strutturali di una delle formazioni glaciali più imponenti del continente, con particolare attenzione alle applicazioni in ambito di esplorazione extraterrestre.
L’ultimo segnale di vita dello scienziato Pozzobon risale al 2 settembre, quando secondo le testimonianze dei colleghi presenti è scivolato nelle acque torrentizie generate dallo scioglimento del ghiaccio, venendo successivamente trascinato all’interno di una delle caratteristiche cavità naturali che si formano nella massa glaciale. Nonostante i tentativi di soccorso protrattisi per diversi giorni, le squadre di emergenza non sono riuscite a raggiungere il ricercatore, costringendo le autorità locali a dichiarare concluse le operazioni di ricerca.
Una carriera dedicata all’esplorazione spaziale
Riccardo Pozzobon rappresentava un’eccellenza nel panorama della ricerca geologica applicata all’astronomia. Affiliato al dipartimento universitario che si occupa dello studio delle scienze terrestri presso l’ateneo veneto, dove teneva corsi di cartografia geologica digitale, aveva concentrato i suoi studi sull’analisi delle superfici e degli strati sottostanti di corpi celesti del sistema solare.
La sua expertise lo aveva portato a instaurare una proficua collaborazione con l’agenzia spaziale del vecchio continente, assumendo il ruolo di formatore per il personale destinato alle future esplorazioni lunari e marziane. Tra i suoi allievi figurava anche Luca Parmitano, il noto astronauta siciliano, reduce da importanti missioni orbitali.
L’anno corrente aveva segnato un momento di particolare prestigio professionale con la pubblicazione di uno studio pioneristico sulla principale rivista scientifica britannica, consolidando ulteriormente la sua reputazione internazionale nel settore della geologia extraterrestre. Le sue indagini si concentravano prevalentemente sui condotti vulcanici sotterranei, elementi cruciali per decifrare i processi evolutivi che hanno interessato pianeti e lune del nostro sistema stellare.
Il progetto, denominato Gemini, che lo aveva condotto in Alaska, mirava a comprendere la dinamica evolutiva dei ghiacciai della regione di Juneau attraverso un approccio innovativo che combinava metodologie geologiche tradizionali con tecniche sviluppate per l’esplorazione dello spazio.
Cordoglio nel mondo accademico
La perdita del giovane studioso ha suscitato profonda commozione negli ambienti scientifici nazionali e internazionali. L’associazione professionale dei geologi italiani ha rilasciato una dichiarazione definendo l’accaduto “una notizia sconvolgente”, ricordando il collega scomparso come “un individuo eccezionale sotto ogni profilo, caratterizzato da generosità, ottimismo ed empatia, oltre che da competenze scientifiche di primissimo livello”.
Anche i vertici dell’università patavina hanno voluto rendere omaggio alla memoria del ricercatore attraverso le parole della massima autorità accademica: “Ha perso l’esistenza mentre perseguiva una delle sue più grandi aspirazioni, l’attività di ricerca. Proviamo un dolore immenso, unito a un sentimento di ingiustizia e smarrimento, ma anche la determinazione a preservarne il ricordo e celebrarne l’eredità scientifica e umana”.
Lo studioso Pozzobon lascia nel dolore la partner e un bambino in tenera età, che lo aspettavano nella loro abitazione di un comune della cintura padovana. L’organizzazione geologica nazionale ha annunciato l’istituzione di una raccolta fondi per fornire assistenza economica ai familiari.