GENOVA – CHE FINE HA FATTO L’ELICOTTERO DEI POMPIERI?

Continua l'opera di smantellamento dei servizi pubblici a vantaggio di quelli privati che, però, ancora funzionano poco e male. Nel frattempo di elicotteri nel cielo ligure non se ne vedono ma si vedono bene tanti soldi buttati via.

Genova – Dietro al celebre elicottero rosso dei Vigili del Fuoco, che per molti anni ha sorvolato i cieli della Liguria, potrebbe aprirsi una storia turbolenta, fatta di cessione ai privati, appalti e speculazioni. A lanciare l’allarme è il sindacato Usb che proprio in questi giorni sta portando avanti la battaglia per la regolarizzazione dei 10.000 Vigili del Fuoco precari.

“…Ai primi di agosto del 2018 – scrive il sindacato – l’allora capo Dipartimento VVF Bruno Frattasi aveva scritto una lettera al governatore Giovanni Toti preannunciando di voler porre fine alla collaborazione tra VVF/Sanità ligure, una decisione che consegnava definitivamente al mercato privato un servizio totalmente pubblico e dunque gratuito… Il servizio era in convenzione per due aspetti fondamentali per la cittadinanza: il primo soccorso di circa 300 interventi medi annui (prima emergenza) e quello secondario di circa 100 interventi annui (eliambulanza-trasporto sanitario tra ospedali liguri ed extra regione) …”.

Paradossalmente nemmeno il crollo del ponte Morandi, avvenuto pochi giorni dopo la missiva, riuscì ad arenare lo smantellamento del servizio pubblico. Nonostante proprio in quella situazione la necessità dell’elicottero in forza ai pompieri manifestò tutta la sua estrema importanza. Solitamente l’equipaggio era composto da due piloti, uno specialista, due aerosoccorritori, due sommozzatori, un medico e un infermiere. Un’equipe preparata e pronta ad ogni eventualità. A due anni di distanza dalla lettera, però, la ditta privata non sembrerebbe essere attiva e nel cielo ligure non c’è traccia di elicotteri:

“…Oggi, stiamo ancora aspettando l’effettiva operatività sul territorio dell’azienda elicotteristica Airgreencontinua l’Usb – vincitrice della gara di appalto con durata di nove anni con base a Villanova di Albenga con un costo complessivo che supera abbondantemente i 33 milioni di euro per il solo servizio di eliambulanza ma con la prelazione, non certo gratuitamente, di appropriarsi anche del soccorso primario….“Voci di palazzo” sostengono che la firma della convenzione con i privati sia slittata ancora e non si conosca la data esatta in cui inizieranno a volare… Gli auguriamo buon volo, visto che più del 90% delle elisuperfici di decollo e atterraggio situate nei pressi degli ospedali liguri risultano fuori normativa e a oggi i pompieri sono atterrati e atterrano in deroga come aeromobili di Stato ma prendendosi comunque enormi responsabilità. In questo pantano ricco di interessi economici importanti da circa 3,5 milioni di euro all’anno per il solo servizio di eliambulanza privato con un pilota, un infermiere e un medico, i pompieri sono destinati a sparire in quanto troppo economici…”

Ma le spese folli non sembrerebbero conoscere tregua. Infatti, secondo quanto dichiarato dal sindacato, il prossimo luglio il Reparto Volo VVF Genova si vedrà consegnare un elicottero eccezionale denominato “Leonardo 139” del costo complessivo di oltre 20 milioni di euro.

“…Ma a che cosa servirà – si domandano i sindacalisti – se ci hanno tolto le ali e volare in Liguria significherà guadagnare con ricadute sulla qualità del servizio? Il nostro faro è sempre attivo e si chiama procuratore Nicola Gratteri, colui che ha reso trasparente la collusione tra pubblico e privato, dove queste aziende hanno agito come i “narcotrafficanti” (parole del giudice Gratteri che pesano), come la gara vinta da una di queste aziende nella manutenzione dei velivoli Canadair per oltre 360 milioni con un ribasso dello zero virgola, dove le gare di appalto sembrano essere tutte pilotate e aggiudicate a soggetti ben conosciuti. Concludendo i pompieri vogliono continuare a proteggervi guardando con rispetto il vostro portafoglio e anteponendo il bene comune a tutto il resto. Ad esempio si potrebbero duplicare le postazioni di terapia intensiva nella nostra regione… Il nostro grande dubbio è che il dio denaro compri le anime di chi gestisce e distrugge i diritti sanciti dalla nostra Costituzione…”.

Nicola Gratteri
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