Generazione Z regina dell’era digitale, ma il percorso per trovare lavoro è a ostacoli

Oltre la metà ha dichiarato l’incongruenza tra gli stipendi percepiti, il crescente costo della quotidianità e le aspettative di vita.

Roma – La Generazione Z, i nati tra il 1997 e il 2012, è il primo gruppo che ha vissuto completamente nell’era digitale. Quindi, una generazione che ha potuto godere sin dalla nascita dell’accesso ad Internet e per i suoi componenti l’uso della tecnologia e dei social media sono un gioco da ragazzi, Soprattutto i social influiscono in maniera determinante sul loro processo di socializzazione. Più della metà è, ormai in età adulta, per cui la maggioranza dovrebbe avere già varcato la soglia del mercato del lavoro, oppure è in fase di completamento degli studi. Ma questa realtà, per quanto riguardo l’Italia, esiste solo nel mondo dell’iperuranio, situato oltre i cieli, lo spazio al di là delle sfere celesti. Quindi una situazione che può esistere solo nell’immaginazione.

La Generazione Z con stipendi così bassi, fatica a sbarcare il lunario

La cruda realtà racconta altro. Parla di lunghi e frustranti percorsi per ottenere un posto di lavoro, il tasso di occupazione, checché ne dicono fonti governative e stampa mainstream, è sostanzialmente in fase calante. Per non parlare degli stipendi medi mensili che, con affanno, superano i 1000 euro in media, su cui è meglio stendere un velo pietoso. Le aspettative della Generazione Z sono di vivere nelle grandi città, ma con questi elementi il loro desiderio si trasforma in una pia illusione. Infatti, i costi della vita metropolitana sono di gran lunga esosi e superiori alle loro misere risorse finanziarie.

ilgiornalepopolare stipendi

Le condizioni sono così insopportabili che molti sono costretti a rivolgersi a mamma e papà. Recentemente Bank of America Corporation, una banca multinazionale degli USA e una società di servizi finanziari, ha diffuso un report sulle tendenze finanziarie della generazione Z. Oltre la metà del campione ha dichiarato l’incongruenza tra gli stipendi percepiti, il crescente costo della quotidianità e le aspettative di vita ideale, fatto che rappresenta una sfida economica fondamentale. Facendo il confronto coi loro genitori, è emerso che alla loro età avevano già la possibilità di acquistare una casa o fare importanti investimenti. Mentre il 32% dei giovani di oggi, questo obiettivi risultano una chimera.

Guardando all’orticello di casa nostra, le prime spese necessarie riguardano l’affitto, più o meno pari a metà dello stipendio, con tutti gli annessi e connessi costituiti da bollette e beni di prima necessità. Inoltre, l’unica opzione per sostenere i costi è bussare alla cassa della famiglia, scelta effettuata dal 54% degli intervistati, perpetuando così la dipendenza dai genitori. E’ noto che si entra nel mondo degli adulti quando si diventa autonomi economicamente, rompendo il cordone ombelicale dalla famiglia. Senza il sostegno economico dei genitori, molti, però, non riuscirebbero a sostenere le incombenze quotidiane. Questo sostegno serve proprio per le spese basilari.

Il report ha evidenziato, infine la parsimonia e la sobrietà dei ragazzi nel gestire le poche risorse finanziarie. Si preferisce fare la spesa nei discount, evitare cene fuori ed eventi sociali. Su un aspetto la Generazione Z sembra andata oltre quelle precedenti, ovvero sulla conciliazione tra sfera privata e lavoro. I risparmi a cui si sottopongono, forse, sono dovuti ad un cambiamento del paradigma culturale. In modo da mettere in secondo piano le risorse economiche materiali, tanto agognate in passato dai loro genitori e predecessori, sostituendole con quella che può essere, senz’altro, definita “ricchezza emotiva”!

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