Leggenda di Hollywood con due premi Oscar in carriera, l’attore 95enne viveva da vent’anni lontano dai riflettori. La moglie, Betsy Arakawa, era una pianista classica.
Gene Hackman, attore leggenda di Hollywood due volte premio Oscar, è stato trovato morto insieme alla moglie Betsy Arakawa nella loro abitazione di Santa Fe, nel New Mexico. Secondo le prime informazioni fornite dalla polizia locale, i corpi sono stati scoperti mercoledì pomeriggio intorno alle 13.45 ora locale. La conferma ufficiale della notizia è arrivata oggi. Hackman aveva 95 anni, mentre la moglie, pianista classica, ne aveva 63. Gli agenti, allertati da un vicino che aveva segnalato una situazione sospetta, hanno rinvenuto anche uno dei loro cani senza vita, mentre altri due sono sopravvissuti.
Lo sceriffo Adan Mendoza, il primo a confermare la notizia al Santa Fe New Mexican, ha dichiarato che al momento non ci sono elementi che facciano pensare a un omicidio. Secondo le autorità, i corpi si trovavano nell’abitazione da almeno 24 ore e non presentavano segni evidenti di violenza. Tuttavia, le cause del decesso non sono ancora state chiarite e l’indagine resta aperta: al momento non si esclude alcuna ipotesi, tra cui omicidio, suicidio, morte accidentale o cause naturali.
Un’ipotesi avanzata dal patologo forense Michael Baden, intervistato da Fox News, suggerisce un possibile avvelenamento accidentale da monossido di carbonio. Secondo questa teoria, il motore di un’auto lasciata accesa nel garage o un malfunzionamento della caldaia potrebbero aver causato un accumulo di gas letale all’interno dell’abitazione. Hackman e la moglie vivevano in un complesso residenziale chiamato Old Sunset Trail, situato a nord-est di Santa Fe. Sposati dal 1991, conducevano una vita lontana dai riflettori.
Considerato una leggenda di Hollywood, Hackman si era ritirato dalle scene da alcuni anni, dopo una carriera straordinaria che lo aveva visto protagonista in oltre ottanta film. Nel corso della sua vita ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui due Oscar, due Bafta, quattro Golden Globe e uno Screen Actors Guild Award. Il regista Alan Parker, che lo ha diretto in Mississippi Burning (1988), disse di lui: “È impossibile per Gene fare un brutto lavoro. Ogni regista ha una lista di attori con cui sogna di lavorare, e lui è su tutte”.
Nato il 30 gennaio 1930 a San Bernardino, in California, Hackman visse un’infanzia difficile: suo padre abbandonò la famiglia quando aveva solo 13 anni e sua madre morì in un incendio prima che lui riuscisse ad affermarsi come attore. Questa mancanza di stabilità influenzò profondamente la sua vita, come lui stesso dichiarò in un’intervista al Guardian nel 2002: “Le famiglie disfunzionali hanno prodotto alcuni degli attori migliori”.
A soli 16 anni, falsificando la propria età, si arruolò nei Marines. Solo in seguito, dopo aver studiato giornalismo all’Università dell’Illinois, si iscrisse alla Pasadena Playhouse in California. Qui conobbe Dustin Hoffman, con cui condivideva il titolo poco lusinghiero di “meno promettente della classe”. Dopo aver iniziato a recitare nei teatri Off-Broadway di New York, Hackman ottenne un ruolo a Broadway nella commedia Any Wednesday, che gli aprì le porte del cinema con un piccolo ruolo in Lilith, accanto a Warren Beatty. La svolta arrivò nel 1967, quando Beatty lo scelse per Bonnie e Clyde: il film gli valse la sua prima nomination all’Oscar.
Il primo Academy Award arrivò nel 1971 per il ruolo dell’agente Jimmy “Popeye” Doyle in Il braccio violento della legge, mentre il secondo arrivò nel 1992 per l’interpretazione dello sceriffo “Little Bill” Daggett in Gli spietati di Clint Eastwood. Tra gli altri ruoli memorabili della sua carriera figurano il fratello di Clyde in Bonnie e Clyde, un agente dell’FBI in Mississippi Burning (che gli valse l’Orso d’argento a Berlino nel 1989), il leggendario Lex Luthor nei film di Superman e un cameo nei panni di un eremita cieco in Frankenstein Junior. Più recentemente, nel 2001, ha interpretato il patriarca della famiglia ne I Tenenbaum di Wes Anderson.