Scomparsa dei gatti a Cogne, la Procura apre un’inchiesta

Almeno 25 gli esemplari spariti. Non c’è segno di attacchi animali, resta l’incubo del serial killer di felini. Ricompensa di mille euro per chi fornisce informazioni.

Aosta – Nelle tranquille frazioni montane di Lillaz e Sonveulla, nel comune di Cogne, in Valle d’Aosta, continua a rimanere un inquietante mistero l’ondata di sparizioni di gatti (da fine giugno a fine luglio, almeno 25 felini sono scomparsi senza lasciare traccia), fenomeno allarmante che ha spinto la Procura di Aosta ad aprire un’inchiesta. I carabinieri stanno indagando su indizi che suggeriscono un’azione deliberata di mano umana.

Le sparizioni si concentrano principalmente nelle frazioni di Lillaz e Sonveulla, due piccoli villaggi a oltre 1.600 metri di quota, ai margini del Parco Nazionale del Gran Paradiso. I gatti, abituati a muoversi liberamente tra prati e boschi, sono animali esperti nel sopravvivere a predatori naturali come volpi o lupi. Tuttavia, la natura delle sparizioni esclude quasi del tutto l’ipotesi di attacchi animali. Un indizio cruciale è il ritrovamento di un collarino GPS, appartenente a un gatto scomparso, abbandonato in un prato a Lillaz con il trasmettitore intenzionalmente disattivato. Inoltre, due felini sono stati trovati senza vita, chiusi in sacchetti della spazzatura e gettati in un cassonetto, rafforzando il sospetto di un intervento umano premeditato.

L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA) ha preso a cuore la vicenda, definendo le sparizioni “un caso anomalo che richiede interventi straordinari”. L’associazione ha incaricato un profiler esperto per tracciare un identikit psicologico del presunto responsabile, ipotizzando la possibile presenza di un serial killer di gatti. Inoltre, AIDAA ha istituito una ricompensa di 1.000 euro per chiunque fornisca informazioni utili alle forze dell’ordine, purché tali informazioni portino all’individuazione e alla condanna definitiva del colpevole. “La situazione a Cogne non può essere ignorata. Non ci sono segni di predazione animale, e gli indizi puntano a un’azione umana deliberata”, ha dichiarato un rappresentante dell’associazione.

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