In una conferenza convocata dopo le polemiche su mafia e politica: “La reazione è stata esagerata, così come l’estensione nazionale”.
Bari – “Noi non abbiamo chiesto lo scioglimento del Comune di Bari, il gesto dei parlamentari del territorio è stato quello di chiedere al ministro dell’Interno chiarezza”. Lo ha voluto chiarire il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine della conferenza stampa convocata nella città scossa dal terremoto mafia-politica, dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri. Una decisione, quella di indire la conferenza, maturata dopo le polemiche sorte in seguito alla decisione del Viminale di inviare la commissione di accesso per valutare l’esistenza di condizionamenti mafiosi all’interno del Comune di Bari.
“Abbiamo voluto chiedere cosa sia accaduto – ha aggiunto Sisto – per evitare, come spesso è avvenuto, che
qualcuno potesse pensare che un episodio di questo genere potesse passare sotto silenzio”. Il viceministro ha chiarito che “Bari, e i baresi che noi rappresentiamo e abbiamo rappresentato, hanno diritto di conoscere la verità”. “Abbiamo avuto altri Comuni in passato sciolti per via di vicende che riguardavano aziende legate all’amministrazione”, ha aggiunto Gasparri, che ha fatto notare “questa azienda (Amtab, ndr) è controllata al cento per cento dal Comune, che è socio unico”.
“Mi risulta – ha aggiunto Gasparri – che da qualche anno il sindaco di Bari abbia una delega riguardante queste aziende. Quindi la connessione c’è e la commissione quindi farà le sue verifiche”. “Riteniamo – ha concluso – che la reazione sia stata esagerata, così come l’estensione nazionale”.