G7 Difesa a Napoli: “Sostegno all’Ucraina e preoccupazione per le minacce all’Unifil”

Il summit dei Grandi della terra ha passato al setaccio le criticità della situazione geopolitica tra conflitti, tensioni e sicurezza.

Napoli – Sostegno all’Ucraina, la volontà di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la condanna degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. C’è tutto questo nella dichiarazione congiunta finale del G7 Difesa, svoltosi a Palazzo Reale a Napoli alla presenza del ministro Guido Crosetto e, oltre alle delegazioni, del segretario generale della Nato Mark Rutte e dell’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Josep Borrell. Un clima di tensione quello del summit: ci sono stati alcuni scontri tra manifestanti anti G7 e forze di polizia nella centrale piazza Carità; i dimostranti si sono avvicinati alle forze dell’ordine e hanno usato come scudo tre grossi manifesti di cartone, al di sopra dei quali hanno fatto volare pietre e bottiglie. La polizia ha risposto con dei fumogeni e poi con i manganelli: nessun ferito.

Nel documento di 10 pagine, i grandi della Terra hanno affrontano anche il tema dell’industria della Difesa, che sia sempre più “resiliente e affidabile”, e quello delle fake news impegnandosi a “contenere e contrastare la manipolazione dell’informazione e la diffusione di informazioni errate e disinformazione”. Espressa anche “preoccupazione” per le strategie predatorie in alcune aree dell’Africa, riaffermando “l’impegno per il rafforzamento della stabilità e la sicurezza dei Paesi africani”. I Grandi della Terra si dicono anche “profondamente preoccupati per il supporto della Cina alla Russia, che sta consentendo alla Russia di proseguire la guerra illegale in Ucraina e ha implicazioni significative e ampie sulla sicurezza, nonché il rafforzamento della cooperazione militare tra Cina e Russia”.

La premier Giorgia Meloni in visita in Libano

“Condanniamo il continuo sviluppo dei programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord – conclude la dichiarazione – in palese violazione delle risoluzioni dell’Onu ed esprimiamo preoccupazione sull’incremento della cooperazione militare con la Russia”. Il cambiamento climatico, infine, viene definito come una “sfida decisiva con un impatto profondo sulla nostra sicurezza che può aggravare le sfide demografiche, economiche e politiche alla pace e alla stabilità mondiale, specialmente nei Paesi più vulnerabili”. In primo piano il conflitto Russia-Ucraina.

“Ribadiamo il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina, che da quasi tre anni si difende dalla brutale e illegale guerra di aggressione su vasta scala della Russia – si legge nella dichiarazione congiunta – Condanniamo la Russia, che ha adottato una posizione di confronto e destabilizzazione su scala globale, ricorrendo anche alla guerra ibrida e all’uso irresponsabile della retorica nucleare”. “Siamo convinti – continua il testo – che il G7, insieme con gli altri partner internazionale, può giocare un ruolo chiave nel processo di raggiungimento di una comprensiva, giusta e duratura pace in linea con la legge internazionale, con il rispetto per la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Ciò non può essere fatto senza un lavoro continuo per raggiungere il supporto più ampio possibile per l’Ucraina, promuovendo un rinnovato senso di fiducia, basato sull’inclusione di Paesi che la pensano allo stesso modo”.

Guerra in Ucraina
La guerra in Ucraina

Poi passando al Medio Oriente: “Siamo preoccupati dagli ultimi eventi in Libano e dal rischio di un’ulteriore escalation. Esprimiamo preoccupazione per tutte le minacce alla sicurezza di Unifil. La sicurezza dei peacekeeper è un dovere di tutte le parti nel conflitto. Ribadiamo inoltre l’importanza del supporto di Unifil e delle forze armate libanesi nel loro ruolo per assicurare la stabilità e la sicurezza del Libano”. E la dichiarazione prosegue: “Condanniamo il brutale attacco terroristico su Israele del 7 ottobre 2023, che ha innescato una spirale di violenza che minaccia l’intera regione del Medio Oriente. Siamo uniti nel sostenere la necessità di un immediato cessate il fuoco a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi, un aumento significativo e sostenuto del flusso dell’assistenza umanitaria in tutta Gaza e un percorso sostenibile per una soluzione a due Stati”.

“Mantenere la pace e la stabilità lungo lo Stretto di Taiwan è indispensabile per la sicurezza e la prosperità internazionale”, si legge ancora nella dichiarazione congiunta. “Esprimiamo la nostra grande preoccupazione per la situazione nei mari della Cina orientale e meridionale – continua il documento – e ribadiamo la nostra contrarietà ai tentativi unilaterali di cambiare lo status quo con la forza o la coercizione, anche nei domini marittimi e aerei”.

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