Colpiti pazienti terminali dell’Istituto Tumori e uno studente universitario. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato rintracciato in un nosocomio ligure e tradotto in carcere.
Genova – La Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica di Genova, ha eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere a carico di un 51enne genovese, con precedenti di Polizia, per il reato di furto pluriaggravato.
Il provvedimento restrittivo, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale ordinario di Genova, compendia le indagini condotte dai “Falchi” della Squadra Mobile, in seguito ad alcuni furti avvenuti nell’ultima settimana di agosto presso l’Istituto Scientifico Tumori (I.S.T.) situato nel complesso ospedaliero San Martino di Genova, ai danni di due pazienti, malati terminali, lì ricoverati.
In particolare l’indagato, che già aveva commesso reati nei confronti di degenti di strutture sanitarie, mischiandosi tra i parenti durante l’orario di visita, si è introdotto nelle stanze di tre pazienti asportandogli cellulari e tablet cagionando così un notevole danno, anche psicologico, a persone già in condizione di estrema fragilità.
Durante la commissione dei suddetti reati ha effettuato cambi di abiti al fine di eludere le indagini ed ha tentato di ricettare parte della refurtiva nel centro storico di Genova. I dispositivi elettronici di una delle vittime sono stati recuperati e restituiti all’avente diritto.
Al 51enne inoltre è stato contestato un ulteriore furto aggravato, commesso all’inizio del mese di settembre, nei confronti di uno studente universitario che stava studiando con alcuni colleghi in biblioteca.
Il grave quadro indiziario riscontrato grazie all’analisi delle immagini di video sorveglianza ed alla testimonianza delle vittime e dei loro parenti è stato pienamente condiviso dall’Autorità Giudiziaria al fine dell’emissione del provvedimento di natura cautelare.
L’uomo è stato quindi rintracciato all’interno di un nosocomio di un’altra provincia ligure ove si stava sottoponendo a controlli medici e tradotto in carcere, fermo restando il generale principio di non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato.