Un giro da 16 milioni di euro. Il bottino sequestrato dalle Fiamme gialle dopo un’attenta indagine che ha smascherato “furbetti” del comparto edilizio. Gli indagati eseguivano lavorazioni fittizie di ammodernamento degli edifici per ricevere gli aiuti statali. Peccato che quei lavori non sono mai cominciati.
Santa Maria Capua Vetere – Sequestro di una grossa somma di denaro pari a circa 16 milioni di Euro da parte dei militari della Guardia di Finanza; somma che risulterebbe essere il provento di condotte fraudolente ai danni dello Stato, nel settore dei crediti di imposta, che dovrebbero maturare per effetto di interventi di efficienza energetica, antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, utilizzando la normativa del “SuperBonus” negli edifici.
Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dalla Gruppo di Caserta, un professionista casertano avrebbe effettuato, in maniera del tutto fittizia, 152 comunicazioni di cessione di crediti di imposta relativi a ben sedici interventi di recupero del patrimonio edilizio, risultati mai avvenuti e riferibili ad immobili, segnalati come ubicati in diverse parti del territorio nazionale, ma, in realtà, risultanti mai censiti al catasto ovvero nella titolarità di soggetti del tutto ignari della procedura attivata.
I crediti, così maturati in maniera fraudolenta, sono stati ulteriormente ceduti, talora, a società riconducibili agli stessi beneficiari dei medesimi crediti fittizi, che avrebbero potuti utilizzarli come “moneta fiscale” per il pagamento di debiti tributari o cederli, a loro volta, ad altri soggetti per le medesime finalità. L’adozione in via d’urgenza della misura cautelare si è resa necessaria proprio per evitare tale eventualità, in tal modo scongiurando il pericolo della circolazione dei crediti presenti nei cassetti fiscali di tutti i soggetti interessati.