Funzioni Locali, UGL: “Sul contratto basta veti ideologici. I lavoratori non possono più aspettare”

Il segretario nazionale Ornella Petillo denuncia lo stallo nella contrattazione per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Locali. “Le risorse ci sono, ora serve il coraggio politico”.

Roma – “Basta veti ideologici sul contratto delle Funzioni Locali: i lavoratori meritano risposte immediate.” A parlare è Ornella Petillo, segretario nazionale dell’UGL Autonomie Locali, che interviene con toni duri a seguito della nuova fumata nera all’ARAN sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro del comparto pubblico degli enti locali.

La trattativa è bloccata da settimane, e per la UGL le responsabilità ricadono su CGIL e UIL, accusate di mantenere una linea ostruzionistica priva di fondamento. “Il contratto va firmato subito – ha dichiarato Petillo –. Le condizioni ci sono tutte: ci sono le risorse, c’è la volontà politica. Manca solo il coraggio di uscire da logiche preconcette di opposizione al Governo”.

Lavoratori sotto pressione, ma senza contratto aggiornato

Nel mirino del sindacato, anche il disagio crescente del personale degli enti locali, definito “l’ossatura dello Stato nei territori”, eppure ancora senza un contratto adeguato da anni. “Questi lavoratori – sottolinea Petillo – sono ogni giorno al centro della gestione dei servizi di prossimità, della pianificazione urbanistica e dei progetti legati al PNRR. Eppure, restano tra i meno valorizzati della PA”.

Un problema che non si traduce ancora in una fuga dal settore, ma che rende sempre più difficile trattenere e attrarre giovani qualificati. Il rischio, per Petillo, è che il comparto venga ulteriormente indebolito. “È tempo di cambiare passo”, avverte.

Zangrillo pronto a intervenire: “Se serve, aumenti anche senza accordo”

Anche il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo è intervenuto nei giorni scorsi sulla questione, minacciando una dazione unilaterale degli aumenti salariali se non si troverà un’intesa entro l’estate. Una misura estrema, ma “legittima e concreta”, secondo Petillo.

Il Governo ha già stanziato fondi importanti, che prevedono aumenti medi tra i 140 e i 520 euro mensili, e per UGL non ci sono più alibi per il blocco: “Non possiamo più accettare – conclude Petillo – che chi dovrebbe rappresentare i lavoratori continui a fare opposizione anche quando c’è da tutelare il lavoro stesso.”

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