Sfruttando le impalcature del tribunale, due giovani detenuti sono evasi. Scatta l’allarme sicurezza sulla gestione dei carceri minorili.
Bologna – «Nel tardo pomeriggio due giovani detenuti sono riusciti a evadere dall’istituto penale per minorenni, sfruttando le impalcature presenti nell’area del vicino tribunale per i minorenni, attualmente interessato da lavori. Le informazioni sono ancora in fase di verifica, ma il ripetersi di episodi analoghi dimostra che ci troviamo davanti a un problema di sicurezza non più occasionale», dichiara Giuseppe Navarra, Segretario Regionale Emilia-Romagna del sindacato CONSIPE.
«La polizia penitenziaria sta già operando per individuare i fuggitivi con un impegno straordinario. Tuttavia – prosegue Navarra – non è più accettabile che gli agenti debbano supplire con turni interminabili e condizioni di lavoro estenuanti alle lacune di un sistema che è stato lasciato allo sbando, senza alcun reale intervento strutturale, nonostante i segnali d’allarme siano evidenti da tempo. Le strutture richiedono interventi urgenti e le dotazioni non sono adeguate ai compiti richiesti».
La CON.SI.PE evidenzia come negli istituti dell’Emilia-Romagna, sia minorili che per adulti, il livello di criticità abbia superato ogni soglia: «Apprezziamo e ringraziamo il Governo e il Ministro della Giustizia per le iniziative già avviate, che riconosciamo come passi importanti. Ma servono interventi ancora più incisivi e risolutivi, perché solo un’azione più profonda e mirata potrà riportare gli istituti penitenziari a un livello di sicurezza adeguato e garantire condizioni di lavoro sostenibili per il personale».
«È necessario intervenire con decisione sull’organizzazione del lavoro, sulla distribuzione del personale attualmente presente, sull’ammodernamento degli edifici e su una revisione complessiva del sistema penitenziario. Ogni ulteriore rinvio rischia di aggravare una crisi che già oggi pesa sugli operatori e sulla sicurezza dei cittadini».
«Il Ministero della Giustizia e il Governo – conclude Navarra – hanno iniziato un percorso, che riconosciamo. Ora serve il passo successivo: interventi forti, chiari e immediati, al fine di dare dignità al Corpo di Polizia Penitenziaria“.