Maxi truffa ai danni del Gestore dei Servizi Energetici a Napoli: danno erariale da oltre 30 milioni

Una società di Poggiomarino e tre amministratori nel mirino della Corte dei Conti. Falsificati lavori di efficientamento mai eseguiti.

Genova – I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno notificato un invito a dedurre nei confronti di quattro soggetti, ritenuti responsabili in solido di un danno erariale di oltre 30,4 milioni di euro.

Gli accertamenti, condotti sotto il coordinamento del Vice Procuratore Generale della Corte dei Conti, hanno fatto emergere una complessa frode orchestrata da una società di capitali con sede all’epoca dei fatti a Poggiomarino (NA) – successivamente fallita – e da tre persone fisiche, che ne hanno ricoperto ruoli di amministratori di diritto o di fatto.

Al centro dell’indagine la illecita percezione di incentivi pubblici erogati dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE S.p.A.) sotto forma di Titoli di Efficienza Energetica (i cosiddetti “certificati bianchi”).

Secondo quanto accertato, la società avrebbe falsamente attestato la realizzazione di interventi di efficientamento energetico (come l’isolamento di pareti e coperture), mai effettivamente eseguiti. A fronte di queste opere inesistenti, il GSE ha rilasciato 138.074 certificati bianchi, poi rivenduti sul mercato regolato dal Gestore dei Mercati Energetici (GME) a soggetti ignari della truffa. Questi ultimi hanno infine presentato i titoli ottenendo contributi pubblici non dovuti, configurando così un grave danno erariale.

Ulteriori riscontri sono arrivati dalle indagini penali parallele della Procura della Repubblica di Treviso, che hanno evidenziato come i permessi edilizi e autorizzativi indicati nelle richieste alla GSE non risultassero depositati presso i Comuni interessati, e che le ditte esecutrici indicate nei documenti avevano disconosciuto le fatture. In alcuni casi, addirittura, i cantieri indicati erano del tutto fittizi, con luoghi e nomi di fantasia.

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