Smantellata una rete di società “cartiere” tra Veneto, Emilia-Romagna e Lazio. Denunciati 6 imprenditori, sequestrati conti e bloccati fondi pubblici.
Treviso – Un’operazione della Guardia di Finanza di Castelfranco Veneto ha portato alla luce un articolato sistema di frodi fiscali fondato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. L’inchiesta, coordinata dal Comando Provinciale di Treviso, ha individuato quattro società “cartiere” operanti nel territorio della Castellana, prive di sede, beni strumentali o dipendenti, e attive unicamente per la vendita di fatture false.
Un sistema esteso a 8 regioni italiane
L’indagine, basata sull’analisi delle movimentazioni bancarie e su accertamenti fiscali incrociati, ha rivelato l’esistenza di una rete più ampia, estesa anche alle province di Verona, Vicenza, Ferrara, Padova, Rovigo, Roma e altre zone d’Italia. Complessivamente, sono 24 le società coinvolte come beneficiarie delle false prestazioni, in particolare nei settori edile e commerciale.
L’importo complessivo delle fatture false si attesta a oltre 26 milioni di euro, generando un’evasione d’imposta su larga scala e consentendo ad alcune aziende di ottenere indebiti finanziamenti pubblici.
Fondi pubblici e appalti truccati
Particolarmente rilevante il caso di una società edile della Marca trevigiana che, pur figurando tra i maggiori utilizzatori di fatture false (per circa 1 milione di euro), ha vinto appalti pubblici in Veneto e Lombardia per un valore di oltre 2,6 milioni di euro. L’impresa è stata segnalata all’ANAC, che potrà ora disporre l’esclusione dalle gare pubbliche per un massimo di due anni.
Le autorità fiscali, su richiesta della Guardia di Finanza, hanno già chiuso le partite IVA delle società emittenti per bloccare ulteriori operazioni fraudolente. Inoltre, è stata revocata una garanzia pubblica di 70.000 euro relativa a un finanziamento bancario ottenuto sulla base di un volume d’affari falsato.
Sei denunciati, uno anche per truffa ai danni dello Stato
Al termine delle indagini sono sei i soggetti denunciati per reati tributari legati all’emissione e all’utilizzo di documenti fiscali falsi. Uno di loro è stato anche deferito per indebita percezione di fondi pubblici.
Le indagini, tuttora in corso, proseguono per ricostruire l’intero flusso finanziario illecito e identificare altri eventuali beneficiari o complici.