FISHER F19: QUANDO LA PROFONDITÀ NON E’ TUTTO

Un metaldetector di tutto rispetto in grado di dare grandi soddisfazioni

Finalmente eccovi la recensione del Fisher F19, l’ ultimo nato in casa Fisher: una macchina derivata dal Fisher Gold Bug DP o del Teknetics G2.
Introduzione e Caratteristiche:
In questo modello è stata estremizzata la ricerca nei terreni inquinati e mineralizzati, grazie alla nuova piastra dedicata da 5″x 10″ invece della classica 7″11″, che normalmente viene impiegata da questa azienda.
Le differenze non sono solo nella piastra. Possiamo trovarle infatti anche nell’elettronica dello strumento, che guadagna nuove funzioni e migliorie, quali l’aggiunta del display retroilluminato rosso, dell’uscita audio regolabile, compreso il nuovo l’FeTone che sarebbe l’iron volume del notch regolabile ed il V-Brake migliorato.
Anche la frequenza di lavoro è stata leggermente ritoccata, e passa da 19 a 19,2 Khz.
L’F19 ha solo 2 toni, alto e basso, ed il V-Brake è la regolazione che vi permette di decidere da che vdi finisce il suono basso e comincia il suono alto.
Il volume del segnale alto rilevato è in VCO (Voltage Controlled Oscillator) ed è quindi
proporzionale all’intensità dello stesso. Quindi un segnale profondo avrà un volume più basso di uno superficiale a parità di VDI, e questa è un’ottima ragione per utilizzare un buon paio di cuffie.
E’ un metal molto semplice, pochi fronzoli, fatto per cercare e non per impazzire nei settaggi, anche se richiede un orecchio “fino”.
La scala VDI va da 01 a 99, con il punto di passaggio tra il ferro ed il nobile a 40 (per fare un paragone il VDI 40 dell’F19 è come il VDI 0 della White’s).
L’alimentazione è affidata ad una singola batteria Transistor da 9V per una durata di circa 15 ore senza l’utilizzo dell’illuminazione del display.
La struttura dello strumento è la stessa del Gold Bug DP, un’asta ad S di 3 pezzi, con bracciolo regolabile su 3 posizioni, ed il peso è contenuto in solo 1,25kg dichiarati.
Io ne ho rilevati 1,23 con la batteria montata.

L’F19 dispone di 2 modalità di ricerca:
1) Modalità DISC

La modalità DISC è la modalità di ricerca standard e che ha più regolazioni.
Infatti si possono regolare dal menù tutti i parametri di ricerca, come la discriminazione, il punto di notch e la sua ampiezza, l’illuminazione del display, il volume generale e quello del ferro (cosa che prima non si poteva fare nel Gold Bug o G2).
E’ una ricerca di tipo “silent”, ovvero senza suono di soglia, ed è molto ma molto stabile, tanto che se il terreno è pulito, vi sembrerà di avere il metal spento… Mai un falso segnale!!!
Per cominciare la ricerca bisogna ovviamente bilanciare lo strumento, e lo si può fare solo
accedendo alla modalità All Metal. Ma sarà una passeggiata grazie all’efficiente Ground Grab del quale è dotato.
Non ha il bilanciamento Automatico (auto tracking) come spesso ho letto su questi strumenti, ma è di tipo “semi automatico”, nel senso che lo dovete fare voi manualmente, anche se è un bilanciamento computerizzato ed assistito grazie alla lettura costante del terreno.
Per bilanciare si eseguono le classiche “pompate” su di uno spot di terreno pulito, tenendo premuto il tasto GG.
Una volta bilanciato, il punto del ground (fase) rimane fisso e varia solo se lo vorrete far variare voi. O tramite un nuovo bilanciamento tramite Ground Grab (GG), o manualmente con i tasti + e -, se volete perfezionare il bilanciamento in negativo o in positivo.
Ha una regolazione manuale davvero accurata, potete infatti muovere il punto di bilanciamento di soli 0,1 punti alla volta su di una scala di 99. Altra cosa carina è il volume audio e del ferro su di una scala di 20 punti.
Nei primi 9 punti alzerete sia il volume del tono alto che quello basso in maniera equa.
Dal punto 10 avrete il tono alto al massimo ed il basso a zero, ed a partire dall’ 11 in poi alzerete di nuovo il volume del tono basso, facendo però rimanere invariato il volume del tono alto che rimarrà sempre al massimo. Al centro del display avrete il vdi del target, sulla sinistra l’intensità del segnale e sulla destra il livello di discriminazione impostato.
La barra curva in alto raffigurerà una sintesi del setting mentre imposterete il metal, della disco impostata, notch ecc… o segnerà il vdi del target in ricerca.
2) Modalità ALL METAL
E’ la modalità più “estrema”; di utilizzare lo strumento, e ci si accede ruotando la manopola di destra (stessa procedura richiesta per fare il bilanciamento).
E’ una modalità senza discriminazione audio alcuna e che vi permette anche l’utilizzo del suono di soglia, che può essere impostato da -40 ai +40 punti e regola di conseguenza il “nervosismo” del metal… Perchè più si aumenta il suono di soglia e più si renderà sensibile lo strumento. Ma si dovrà anche cominciare a convivere con l’audio non proprio dei più stabili e questo dipende molto anche dal terreno che affronteremo.
In questa modalità non avremo più al centro del display il vdi del target e le altre info come in Disc.
Viene invece visualizzata in maniera costante la fase del terreno al centro, sulla scala di sinistra l’indice di mineralizzazione che va da 0 a 7 tacche (devo dire piuttosto precisa) e sulla sinistra il punto in cui abbiamo bloccato il bilanciamento. Una sorta di Prospetting, ma in motion.
Come già detto, non possiede alcuna sorta di discriminazione audio (lavora in monotono), ma se l’oggetto non è estremamente profondo, il vdi viene indicato nella barra curva in alto che rappresenta tutta la scala dei vdi. Per verificare meglio si può sempre tornare in Disc in pochi secondi e viceversa.
In questa modalità si riescono a spuntare profondità di tutto rispetto. E se avesse avuto i 2 toni come in DISC sarebbe stato a dir poco fantastico!!!

Test eseguiti
I test “di laboratorio” che ho fatto sono stati in aria e sui mattoni refrattari, oltre che su un campione di terra decisamente mineralizzato.
Ho avuto modo di fare dei test comparativi con varie macchine tra cui Xp Deus e Goldmaxx e White’s V3i.
Partirò subito con il confronto tra F19 – G2 in un test in aria per valutare quanta differenza ci sia nel campo magnetico a causa della piastra differente:
E’ evidente la superiorità del G2… Ma l’F19 non nasce come metal da profondità e lo si evince subito dalla scelta della frequenza alta, dalla recovery pazzesca e la piastra da soli 5″ che lo rendono molto… molto selettivo e preciso!
Mi preme ricordarvi che la misura della piastra che influisce sulla profondità è sempre la minore.
Quindi l’F19 è quasi come se avesse una piastra da soli 5″.
La scelta della piccola piastra ellittica è data dal fatto che è una macchina votata al relic hunting, perciò per quei luoghi, non solo inquinati, ma spesso anche angusti, rocciosi o boschivi, dove è necessario muoversi con agilità.
Sarebbe interessante provare l’F19 con una piastra più grande o uguale al G2 per vedere se si equivalgono o se ci sono delle differenze. Chissà se in futuro…


Abbiamo confrontato anche un Deus 3.2 di un amico con piastra da 9″.
Il Deus era settato in MitoII con reattività a 5; risp audio 5; vol ferro 5; disc 3.5; sens 90.
In quanto è stato l’unico setting che riusciva ad eguagliare la velocità dell’F19 e resa su di una piccola moneta in mistura sotto un mattone refrattario spesso 5cm e chiodi arrugginiti attorno.
Con reattività più basse il Deus non sentiva più la moneta. A 4 la pizzicava appena.
In seguito abbiamo fatto il classico test in aria per valutare il campo magnetico dei due strumenti: In questo setting del deus a dir poco estremo, l’F19 riesce a spuntare mediamente risultati migliori. Ma soprattutto, e cosa non da poco, è enormemente più stabile e facile nell’eseguire il bilanciamento.
I possessori di Deus sapranno benissimo che è in grado di spuntare ben altri risultati abbassando frequenza e recovery.
Ma poi non si avranno gli stessi risultati in fatto di separazione e resa sul mineralizzato se messo di fianco al piccolo F19!
Test sul campo

Ho eseguito in questi giorni via via diverse uscite, una sull’arato grosso, un paio sull’arato medio ed altre due su di un prato appena tagliato.
E qualcuna di queste è stata prolungata anche dopo il tramonto per testare il display
retroilluminato.
Prima uscita: Arato Grosso
E’  il terreno, a mio avviso, più ostico per l’F19.
Non tanto perché non ha stabilità o ha problemi con i continui vuoti/pieni, ma semplicemente perché la piastra così piccolina non gli dà sufficientemente potenza e la ricerca diventa difficoltosa. Spesso, poi, ho perso i segnali tra le zolle ed è stato piuttosto frustrante.
C’è da dire che era la prima volta in assoluto che usavo lo strumento ed il terreno era abbastanza mineralizzato e con diverso cocciame. Basta dire che tra i tre strumenti che giravano sul campo, quello che ha reso di più è stato il TDI SL con piastra da 12" che è un pulse. Ed a seguire un Goldmaxx Power con piastra da 9″;… ma che il proprietario sa usare decisamente bene!
Tra una pausa e l”;altra abbiamo confrontato il GMP con l”F19.
Le differenze sono state che il GMP ha sì più potenza (grazie anche alla piastra da 9″ contro i 5″;
dell’F19) ma si è dimostrato leggermente più “lento” e meno propenso a scovare i target se messi sotto i cocci.
Seconda e Terza uscita: Arato Medio. Questa volta l’F19 si è comportato decisamente meglio. Sia per l’aumentato feeling, sia per il terreno più semplice e livellato.
Era un campo scelto a caso, senza un motivo particolare, ma l’F19 ha scovato subito qualche target.
L’ho usato per diverse ore ed ho potuto constatare che i vecchi ferri, grossi e piatti, li suona buoni e con VDI alti. Solo se messi di taglio sono identificati come ferro.
Molto probabilmente ha questa caratteristica proprio per il fatto che l’F19 viene presentato come una macchina per il “relic”, quindi il ferro grande potrebbe essere sempre potenzialmente buono.
Col senno di poi, ho capito che forse era perché il volume del ferro era impostato al massimo.
Questi alcuni dei target scovati nelle prime tre uscite, compreso le lamine di ferro scavate
Quarta e quinta uscita: Prato
Queste sono state le uscite che mi hanno veramente fatto apprezzare lo strumento.
Il luogo scelto per il test è un prato dove ci sono vigne, ulivi ed alberi da frutto, ricco di immondizia di ogni genere perché è stato parecchio trafficato nel tempo, sia dai contadini dell’epoca, sia dagli escursionisti di oggi.
Era già stato battuto almeno una decina di volte da V3i e Deus in lungo ed in largo. Ed era uscita davvero tanta roba, ma con le ultime battute credevamo che ormai fosse esaurito, visto che i ritrovamenti si erano quasi azzerati.
E qui invece l’F19 ha fatto la differenza! Zitto zitto, nel giro di poche ore, è riuscito a tirare fuori altri 7 target buoni, di cui 5 monete, una votiva ed un bottone.
Il setting usato era Disc mode con disc a zero, v-brake a 38, vol a 12 e sens a 95.
Alcuni segnali erano veramente al limite dell’udibile, ma il display non mentiva e scavando, spesso erano monete profonde.
Con questo setting, il ferro scavato si è notevolmente ridotto, perché nelle uscite precedenti avevo il volume del ferro al massimo, mentre col volume a 12, il ferro ha solo 2 punti su 10, e permette di essere riconosciuto molto meglio, in quanto anche se il segnale tende al buono, spesso il volume cala repentinamente e ce lo fa riconoscere.
Sono tornato poi dopo pochi giorni e, roba da non credere, altre 8 monete ed un anello.
Alla faccia che il posto era “esaurito”!
In queste 2 volte il compare di ricerca (che di solito usa il Deus) era munito di un AKA Signum, che comunque è riuscito a scovare qualche target grazie alla piccola piastra da 6″ a 14 khz, a riconferma del forte inquinamento del sito. Ma solo altri 5, contro gli oltre 15 dell’F19.
Conclusioni e considerazioni
Cosa dire? L’F19 è davvero un ottimo strumento, che nel contesto giusto vi farà davvero divertire.
Nei primi 15-20cm non gli sfugge proprio niente e ne ho avuto la riprova nelle ultime uscite fatte.

Posti che credevate esauriti magari nascondono chissà ancora quanta roba a causa dell’iron masking, oppure se i target sono poco conduttivi o messi di taglio. E’ un metal che riesce davvero a sentire la roba buona in mezzo al ferro, molto meglio di metal di fascia superiore e o blasonati dai forum. Perché la profondità non è tutto.
Altra cosa non da poco, è quasi un accendi e vai, quindi semplice da usare ed adatto a tutti.
Ho trovato il suo limite solo nell’arato grosso, dove purtroppo la “ridotta” potenza non lo aiuta, ma sono convinto che con una piastra più consistente possa farsi valere anche in questo ambito.
Se cercate di notte poi, lo schermo retroilluminato rosso è veramente il top. Non si può chiedere di meglio, in quanto, al contrario di tutti quelli passati per le mani, questo non abbaglia ed è realmente utilizzabile.
La durata delle batterie è poi ottima. Con le Energizer datemi in dotazione ci ho fatto tutti i test e ben quattro uscite e ancora segnavano una tacca. Le ho sostituite solo per la quinta uscita.
La leggerezza ed il bilanciamento (molto simili al Deus) sono anch’essi ottimi e si può spazzolare per ore ed ore senza accusare fatica. Ed il braccio ringrazia
Anche l’uso delle cuffie col filo non si è presentato come un grosso problema, il punto in cui si attaccano (lato sinistro del display) è ben studiato e fa sì che il cavo rimanga tra voi ed il metal.
Molto meglio che averlo dietro tipo gli White’s.
Consiglio però l’uso di cuffie di buona qualità, per percepire anche i segnali più flebili.
L’alta frequenza poi lo rende particolarmente immune alle EMI: al contrario però lo infastidiscono i telefoni cellulari se sono troppo vicini alla centralina.
Una nota sul Pinpoint.
Il Pinpoint, più che per centrare l’oggetto, a mio avviso serve a darvi una indicazione sulla profondità (in pollici). Ha una potenza e volume a dir poco esagerati.
Meglio munirsi di un buon Pinpointer perché spesso ho fatto fatica a recuperare i target più piccoli. E’ così sensibile che mi ha fatto scavare dai pallini da caccia ai 4,5mm dell’aria compressa. Cosa gli manca per essere veramente perfetto?
Avere i 2 toni nella modalità All Metal, un’asta telescopica (che si può sempre fare da soli) e le cuffie wireless… Che, toni a parte, sono più comodità che altro.
Ringraziamenti
Si ringrazia la Geotek Center S.r.l., importatore ufficiale per l’Italia, ed in
particolare SMART METAL DETECTING Forum per aver contribuito alla recensione.

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