Nei confronti dei maggiorenni fermati, la Questura di Firenze ha immediatamente avviato le procedure di espulsione dall’Italia. Proseguono gli accertamenti.
Firenze – Si sarebbero fatti riprendere col telefonino mentre, con in mano grossi coltelli e una mazza da baseball, giravano di notte per le strade del centro fiorentino. Il video sarebbe poi finito recentemente online, destando preoccupazione tra i residenti e i commercianti intorno all’arco di San Pierino, che proprio lo scorso 23 luglio sarebbe stato peraltro teatro di una violenta rissa tra due gruppi di cittadini stranieri armati di bastoni e coltelli.
Sull’episodio delle scorse settimane sono tuttora in corso accertamenti, ma ieri pomeriggio la Polizia di Stato ha sequestrato proprio i tre coltelli che sarebbero stati mostrati in rete nelle immagini ora al vaglio degli investigatori. Gli stessi non escludono anche la possibile partecipazione alla rissa di San Pierino da parte dei protagonisti del video.
I Falchi della Squadra Mobile hanno trovato gli strumenti da taglio ben nascosti in una strada della zona, riuscendo in poco tempo a risalire ai cittadini magrebini sospettati di essere quelli che appaiono nel breve cortometraggio.
Tre – di età compresa tra i 15 e i 21 anni – sono stati rintracciati ieri mattina nelle loro dimore fiorentine tra il Centro e lo Statuto, sottoposti a fermo per identificazione e al momento denunciati per il reato di porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Nel corso dei controlli nelle abitazioni, dove sono stati identificati altri due giovani tunisini di 25 e 26 anni, la Polizia ha sequestrato coltelli, alcuni grammi di hashish, marijuana e cocaina, oltre a quasi 5000 euro in contanti.
Per tutte e cinque le persone identificate nel corso dell’attività di ieri, è subito scattata una denuncia per illecita detenzione di sostanze stupefacenti in concorso.
Nei confronti dei due maggiorenni di 19 e 21 anni, per gli investigatori entrambi riconducibili al noto video, la Questura di Firenze, attraverso il suo Ufficio Immigrazione, ha subito avviato le procedure di espulsione dal territorio nazionale. Il minore è stato invece affidato ad un centro di accoglienza.