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Filippo a Venezia sabato. Polemiche sul mancato intervento dopo l’allarme

L’assassino di Giulia tornerà con un volo dell’aeronautica militare. Un testimone vide il litigio a Vigonovo e chiamò il 112, ma nessuna pattuglia è stata inviata a controllare. Le precisazioni dell’Arma sulle procedure seguite quella sera.

Venezia – Filippo Turetta sarà estradato sabato 25 novembre. Lo ha riferito il nuovo avvocato del giovane, Giovanni Caruso, che affianca nel collegio difensivo il primo legale, l’avvocato Emanuele Compagno. Un aereo dell’Aeronautica militare partirà alle ore 8.00 da Roma, e arriverà alle 10.00 a Francoforte per prelevare il 22enne, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.

La partenza dallo scalo tedesco è prevista per le 10.45, con destinazione Venezia dove Turetta atterrerà attorno alle 12.30 all’aeroporto Marco Polo. Dallo scalo di Francoforte e per tutta la durata del viaggio, l’ex fidanzato di Giulia sarà accompagnato dagli uomini del Servizio di cooperazione internazionale di polizia (Scip) e una volta atterrato sarà portato negli uffici della Polizia di frontiera, dove gli verrà notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio di Giulia. A quel punto, il ragazzo sarà preso in custodia dai carabinieri e trasferito in carcere, dove sarà messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Dopo l’allarme al 112, nessuna pattuglia sarebbe stata inviata a Vigonovo

Intanto emergono altri dettagli sulla fatale sera di sabato 11 novembre, quando Filippo ha aggredito Giulia a pochi passi da casa sua, a Vigonovo (Ve), colpendola una prima volta prima di caricarla in auto e portarla nel parcheggio di un centro commerciale a Fossò, dove l’ha uccisa con una ventina di coltellate. A Vigonovo un testimone ha visto Filippo e Giulia litigare e poi lui avventarsi sulla giovane e alle ore 23.18 ha chiamato il 112 per dare l’allarme, ma nessuna pattuglia dei carabinieri sarebbe mai stata inviata sul posto. Nell’ordinanza del Gip non ci sarebbe infatti traccia dell’intervento di pattuglie quella sera. L’uomo al telefono disse di aver sentito urlare “mi fai male”, e visto un uomo colpire con un calcio una figura a terra ma non riuscì a prendere la targa dell’auto. L’indagine era scattata soltanto domenica, quando Giulia non era rientrata a casa e il papà aveva presentato la denuncia di scomparsa.

Aggressione a Giulia, le precisazioni dei carabinieri sulla mancata uscita della pattuglia

In merito alla mancata uscita della pattuglia dei carabinieri, in serata è giunta una nota dall’Arma che precisa come, con riferimento alle notizie apparse sulla stampa, sia giunta una sola telefonata al 112: quella del cittadino di Vigonovo, che riferiva la lite tra Filippo e Giulia e l’aggressione, a cui ha assistito dal balcone di casa. “Si esclude categoricamente – si legge nella nota diffusa dal Comando Generale dei Carabinieri – che siano pervenute sull’utenza 112 ulteriori segnalazioni” e che è “destituita di ogni fondamento la notizia di un fascicolo/indagine della Procura della Repubblica di Venezia in merito alla telefonata del cittadino di Vigonovo”. L’uomo, aggiungono i militari, non era stato comunque in grado di indicare il numero di targa dell’auto e ha concluso la chiamata dicendo che la coppia era risalita a bordo e si era allontanata.

La telefonata era stata subito messa a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Mentre l’operatore ha ricevuto la telefonata da Vigonovo, era giunta un’altra chiamata al 112 per una rissa in un bar, per la quale è stata inviata un’autoradio in servizio di pronto intervento. L’altra unità disponibile, chiarisce il comunicato dell’Arma, “era stata già impegnata per una lite occorsa a seguito di un incidente stradale”.

“Saranno comunque avviati a cura dell’Arma “tutti gli approfondimenti necessari per verificare la correttezza delle procedure operative seguite”.

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