Il medico legale: “Colpi inferti con violenza, era morta quando è stata portata nel dirupo”. La ragazza ha cercato di difendersi. Trovato un coltello spezzato.
E’ stato arrestato in Germania Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa con venti coltellate e poi portata in un canalone del lago di Barcis, nel Pordenonese. Il giovane è stato individuato vicino a Lipsia, in Sassonia: era nella sua auto in una corsia d’emergenza dell’autostrada A9 all’altezza della cittadina di Bad Dürrenberg, nel Land della Sassonia-Anhalt e si trova ora in un ufficio della polizia tedesca. Decisiva la segnalazione di un autista di passaggio. A comunicare il fermo del giovane, avvenuto L’arresto è avvenuto ieri sera, sabato 18 novembre, poco dopo le 22, è stato l’avvocato della famiglia, Emanuele Compagno. Nel luogo dell’aggressione, il parcheggio di Fossò – rende noto l’Ansa – gli inquirenti hanno intanto trovato un coltello spezzato, probabile arma del delitto.
“La famiglia Cecchettin ha appreso la notizia dell’arresto con grande dignità”, ha detto il generale Nicola Conforti, comandate provinciale dei Carabinieri di Venezia uscendo dalla villetta di Vigonovo (Venezia), dove ha incontrato i parenti di Giulia.
Ieri il cadavere della ragazza, 22 anni, era stato scoperto in un canalone vicino al lago di Barcis (Pordenone), poco prima di mezzogiorno, a una settimana dalla scomparsa avvenuta sabato 11 novembre. L’auto di Filippo, una Fiat Punto nera a metano targata FA015YE, era stata avvistata l’ultima volta in Austria sette giorni fa, dove con ogni probabilità si era rifugiato dopo i tragici fatti di quella fatidica notte.
Filippo aveva finito la benzina ed era senza soldi
Secondo un portavoce della polizia di Naumburg, il 22enne è stato arrestato all’alba dalla polizia stradale mentre era fermo al lato della strada con le luci spente e senza le quattro frecce, obbligatorie secondo quanto previsto dal codice della strada tedesco. Quando è stato fermato, Filippo non ha opposto resistenza e secondo gli agenti della polizia stradale tedesca è apparso “stanco e rassegnato, quasi desideroso di consegnarsi”. L’auto di Turetta era ferma sulla corsia d’emergenza perché era finita la benzina e Filippo non aveva soldi per fare rifornimento. Decisiva è stata la segnalazione di un autista di passaggio.
Tajani: l’estradizione di Filippo entro 48 ore
Spetterà ora a un giudice tedesco decidere sulla consegna di Filippo all’Italia. La Germania dovrà adottare la decisione finale sull’esecuzione del mandato di estradizione entro 60 giorni dall’arresto. Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani promette: “Credo che nel giro di 48 ore sarà in Italia per essere processato”, e aggiunge che l’arresto è avvenuto “grazie al lavoro di coordinamento tra le nostre forze dell’ordine e quelle tedesche”.
Filippo ha usato banconote sporche di sangue
Man mano che l’inchiesta prosegue emergono i dettagli sugli spostamenti di Turetta dopo che l’auto con i due giovani era sparita nel nulla. Secondo il “Corriere Veneto”, Filippo è stato avvistato domenica scorsa a Cortina d’Ampezzo, nel Bellunese, quando si era fermato a un distributore automatico per fare benzina. Le telecamere hanno inquadrato la Fiat Punto nera e il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l’impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue. Da qui avrebbe proseguito verso l’Austria, dove è stato segnalato domenica e quindi in Germania, dove è stato ritrovato stamani.
Sul corpo di Giulia oltre 20 coltellate, portata nel dirupo già morta
Pian piano emergono anche i primi raccapriccianti dettagli sulla fine della giovane, uccisa in maniera brutale con venti coltellate. Il giovane avrebbe portato il corpo in braccio e poi, dopo esserlo portato lungo un dirupo di 50 metri – e non lasciandovelo cadere, come era sembrato in un primo momento -, lo avrebbe deposto sotto una grande roccia, coprendolo con dei sacchi neri, prima di darsi alla fuga. Qui il cadavere è stato trovato ieri dalle forze dell’ordine coadiuvate dalle unità cinofile.
Sulla scorta di quanto ha riferito il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l’ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone, Giulia era già morta quando è stata scaricata dall’auto di Filippo. Il cadavere presentava oltre venti ferite da taglio e secondo il medico legale le coltellate, inferte alla testa e al collo, erano molto profonde e inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo, quando l’ex fidanzato avrebbe scaricato il corpo nel canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell’aggressione avvenuta sabato 11 novembre, come testimoniano le telecamere di sorveglianza, nel parcheggio del negozio Dior a Fosso, nel Veneziano dove oggi stando all’Ansa è stato trovato un coltello spezzato.
Giulia ha provato a difendersi, domani l’autopsia
Sempre secondo i primi esami condotti sulla salma, è emerso anche che Giulia ha cercato di difendersi: a testimoniarlo sono le ferite sulle mani e sulle braccia. L’autopsia, che potrebbe essere eseguita già domani, chiarirà comunque le cause del decesso e l’arco temporale del crimine. Il corpo di Giulia, nonostante quasi un settimana nel bosco, è stato trovato integro.
Sul pc di Filippo ricerche su itinerari e kit di sopravvivenza in quota
Dagli accertamenti effettuati sul pc di Filippo, intanto, gli inquirenti avrebbero trovato nella cronologia dei siti visitati una ricerca su itinerari nel versante tirolese meridionale dell’Austria e kit di sopravvivenza in alta quota. Tra il materiale sequestrato a casa di Turetta c’è anche del nastro adesivo. Si dovrà ora stabilire se si tratti dello stesso materiale che figura tra i reperti trovati nel parcheggio teatro della lite registrata dalle telecamere di sorveglianza. Si tratta di indizi importantissimi per stabilire se il delitto sia stato frutto di un raptus oppure sia stato premeditato.
Omicidio di Giulia, accertamenti finiti: la strada è stata riaperta
Attorno alle 13 sono terminati gli accertamenti dei Ris di Parma sul luogo del ritrovamento del corpo di Giulia. Gli esperti nelle rilevazioni scientifiche dell’Arma si sono fermati per l’intera mattinata, circostanza che ha portato al blocco totale della strada secondaria che mette in collegamento Barcis con il Piancavallo. Alle verifiche di questa mattina hanno preso parte anche le unità cinofile dei Vigili del Fuoco veneti. E’ stata anche conclusa la raccolta di alcuni reperti che si trovavano nei pressi della grande roccia sotto la quale Filippo Turetta aveva nascosto Giulia. I carabinieri hanno quindi rimosso il divieto di accesso e la strada è stata nuovamente riaperta.
Lo strazio del padre di Giulia: “Mi manchi, abbraccia la mamma”
Stamani il padre di Giulia ha scritto sul suo profilo Facebook uno straziante messaggio di addio alla figlia. “Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia“, ha scritto Gino Cecchettin. Giulia aveva perso la mamma un anno fa, a causa di una malattia incurabile: la donna aveva solo 51 anni. Il padre ha aggiunto una frase che sta diventando virale sui social: “L’amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide”.
Anche Elena, la sorella di Giulia, affida ai social i suoi pensieri in questi giorni terribili. “Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere”, scrive in un post su Instagram. Negli ultimi messaggi la ragazza ha ripreso diverse storie dedicate alla violenza di genere e sulla “cultura dello stupro” che alimenta e protegge i violenti, e cita l’attivista peruviana Cristina Torres Cáceres: “Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”.
Zaia: “Il giorno delle esequie di Giulia sarà lutto regionale”
“Ho dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale. Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz’asta e l’intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, agli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene”, ha fatto sapere il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Fiori e messaggi davanti a casa di Giulia: “Sei la figlia di tutti”
Tutto il paese di Vigonovo (Venezia) si sta radunando davanti alla casa della famiglia Cecchettin dove sotto lo sguardo dei carabinieri, in moltissimi – tanti anche i bambini – hanno deposto davanti al cancello un mare di fiori. Tra i messaggi, uno riassume il sentimento della comunità che si è stretta intorno alla famiglia: “Giulia riposa in pace tra le braccia della tua mamma, sei la figlia di tutti noi. Un abbraccio a tuo papà”.