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Filippo, domani l’interrogatorio davanti al gip. L’avvocato d’ufficio rinuncia

Il legale: “Non c’entrano le polemiche sul mio conto”. Intanto è mistero su un libro trovato vicino al cadavere di Giulia. Ancora nessuna traccia del pc e del cellulare della giovane. Tra i vestiti manca anche una scarpa.


Venezia – Domani alle 10 Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, comparirà davanti alla Gip di Venezia Benedetta Vitolo per essere interrogato, presente anche anche il pm Andrea Petroni, titolare del fascicolo. Non ci sarà invece l’avvocato Emanuele Compagno, il legale nominato d’ufficio per la difesa, che venerdì ha rinunciato all’incarico. Ad assistere Filippo sarà dunque soltanto l’avvocato Giovanni Caruso, già affiancato dalla famiglia come secondo legale e che sabato pomeriggio ha visitato il giovane nel carcere di Montorio Veronese, dove attualmente è detenuto dopo l‘estradizione dalla Germania.

Intanto gli inquirenti si concentrano su due nuovi elementi emersi dalle indagini. Il primo è il libro illustrato per bambini “Anche i mostri si lavano i denti!” della veneta Jessica Martinello, ritrovato nella conca del lago di Barcis dove è stato rinvenuto il cadavere di Giulia. Il secondo è la mancanza di una scarpa e del cellulare della ragazza.

Turetta, domani l’interrogatorio davanti al Gip

Oggi Turetta dovrebbe vedere di nuovo, dopo l’incontro di sabato, l’avvocato Caruso. Lo aveva annunciato lo stesso difensore quando aveva avuto il primo colloquio col 22enne dopo che era stato estradato dalla Germania. Il faccia a faccia col difensore sarà importante per Turetta per la strategia difensiva in vista dell’interrogatorio in carcere davanti al gip. Durante l’interrogatorio di garanzia di domani, infatti, Turetta potrà scegliere di rispondere o non rispondere. L’indagine della procura di Venezia mira a contestargli la premeditazione, un’aggravante che gli farebbe rischiare l’ergastolo. Nel mirino degli inquirenti ci sono l’acquisto sul web del nastro isolante utilizzato per occultare il cadavere di Giulia, il sopralluogo effettuato da Filippo nella zona industriale di Fossò alcune ore prima dell’omicidio e la successione delle coltellate, in tutto una ventina. Sarà poi l’autopsia a svelare le modalità esatte dell’omicidio e a permettere l’eventuale contestazione dell’aggravante della crudeltà.

L’arrivo di Turetta all’aeroporto di Venezia

L’avv. Compagno ha rinunciato all’incarico: “Ma le polemiche non c’entrano”

Ad assistere Turetta non ci sarà Emanuele Compagno, il legale nominato d’ufficio per la difesa, che venerdì ha rinunciato all’incarico. Il legale ha comunicato alla stampa di ritenere concluso il suo lavoro con l’arrivo in Italia di Filippo, e di non voler accettare la nomina a difensore di fiducia, negando però il nesso con le polemiche esplose nei giorni scorsi. Il legale era infatti finito nel mirino dei social perché oltre ad aver parlato di Turetta come di “un ragazzo buono, che le voleva bene e le faceva biscotti”, aveva espresso posizioni in merito ai “maschicidi” e alle presunte “false accuse da parte di donne ai danni di uomini”. L’avv. Compagno ha affermato di aver “annunciato fin dal primo giorno ai familiari la necessità di un difensore di fiducia”. E ha specificato: “Nulla c’entrano le polemiche che qualcuno ha sollevato sul mio conto”.

Emanuele Compagno, l’avvocato d’ufficio di Turetta, ha abbandonato l’incarico

Il giallo del cellulare di Giulia e del libro trovato accanto al cadavere

Intanto è giallo sul cellulare di Giulia, che risulta svanito nel nulla dal giorno della scomparsa della ragazza l’11 novembre scorso. Lo smartphone ha dato segnali fino a poco prima delle 23 di quella drammatica sera, poi silenzio assoluto. Il telefono di Turetta è invece stato trovato nella sua auto, la Fiat Punto nera con cui era fuggito in Germania. L’auto sarà riportata in Italia nei prossimi giorni, al massimo entro la prossima, per essere esaminata dai carabinieri del Ris di Parma. Mistero anche sul libro trovato vicino al cadavere di Giulia Cecchettin, un volume illustrato che si intitola “Anche i mostri si lavano i denti”, realizzato nel 2020 da Jessica Martinello, una disegnatrice di Bassano del Grappa, con la collaborazione di Gregoire Mabire. Il libro è destinato ai bambini di tre anni ai quali insegna a lavarsi i denti. Il ritrovamento è considerato significativo perché Giulia dopo la laurea si era iscritta a una scuola di grafica e voleva diventare disegnatrice per l’infanzia. L’ultima copia venduta nel centro commerciale in cui sono andati i due ex fidanzati risale al 24 agosto. Una delle ipotesi degli inquirenti è che quel libro glielo avrebbe regalato proprio Turetta.

Gli abiti di Giulia e la scarpa scomparsa

Sul luogo del ritrovamento del cadavere di Giulia sono stati trovati una ventina di oggetti tra cui diversi indumenti quali un cardigan e un giubbotto, una gonna e una maglietta. Ma c’era soltanto una scarpa: un mocassino portato sul piede sinistro. Nessuna traccia per ora della scarpa destra, così come della borsetta e del computer che conteneva la copia digitale della tesi, che Giulia avrebbe dovuto discutere pochi giorni dopo l’omicidio.

Filippo visitato in infermeria, il suo avvocato potrebbe chiedere la perizia psichiatrica

Intanto la procura sta considerando l’ipotesi di contestare a Turetta anche il reato di occultamento di cadavere. Il ragazzo intanto all’arrivo dalla Germania è stato ricoverato nel reparto infermeria per le visite, controllato a vista 24 ore su 24. Nel primo giorno di carcere ha anche parlato con il cappellano Fra’ Alberto, poi ha assunto degli ansiolitici per dormire la notte. Il suo avvocato potrebbe chiedere domani al giudice la perizia psichiatrica.


L’avvocato di Elena Cecchettin: «Turetta ha ucciso lucidamente Giulia, voleva punirla. La laurea è stata il punto di rottura»

Sulla vicenda si è fatto sentire anche l’avvocato Nicodemo Gentile, legale di Elena, la sorella di Giulia, secondo il quale Filippo Turetta «è un uomo senza empatia», che ha «lucidamente eliminato la sua ex», Giulia Cecchettin, «per punirla da quello che lui ha considerato un atto di insubordinazione subito, poiché, ormai, la nostra Giulia non rispondeva più alle sue aspettative». Per questo l’avvocato ha dichiarato alla stampa che «lavoreremo affinché la Procura prima e i Giudici poi riconoscano a carico del Turetta l’aggravante del “motivo abietto”».

Un’altra aggravante assieme a quelle della premeditazione e della crudeltà che potrebbero essere contestate a Turetta, che oggi sarà interrogato nel carcere di Verona. «Nessuna gelosia ma solo spirito punitivo», chiarisce il legale Gentile, anche presidente dell’associazione Penelope che si occupa di persone scomparse. Dell’associazione fa parte anche Stefano Tigani, il legale scelto dalla famiglia di Giulia. «Turpe è la causale dell’omicidio e spregevole è tutta la condotta complessiva – aggiunge Gentile in un comunicato diffuso in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne -. La laurea di Giulia ha costituito il punto di rottura, di non ritorno. Infatti, questo traguardo della ragazza avrebbe reso Filippo sempre più piccolo e comportato il definitivo distacco della giovane, pronta a voltare pagina anche nel mondo delle sue relazioni».

«Le donne – si legge nel comunicato del legale – devono smettere di fare “le curatrici” di uomini affetti da analfabetismo emotivo, devono pensare a loro e alle prime avvisaglie di comportamenti abnormi e morbosi da parte del partner, uscire in modo definitivo da dinamiche di controllo militare, comportamenti intrusivi e molesti anche quando non si usano le mani».

«Il sacrificio della nostra Giulia – conclude Gentile – non può essere sprecato ma deve servire a creare nuove consapevolezze tra i giovani, nelle famiglie, nelle scuole e magari salvare altre donne dagli attacchi e dai ricatti dei manipolatori affettivi».

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