Il 22enne è stato arrestato sabato notte in Germania. Verrà processato per l’omicidio dell’ex Giulia Cecchettin, uccisa con 20 coltellate.
Filippo Turetta, il 22enne arrestato ieri in Germania per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha accettato l’estradizione. Su di lui pendeva un mandato d’arresto internazionale per omicidio emesso dalla Procura di Venezia.
Il giudice del tribunale cittadino di Halle an der Saale, nel Land di Sassonia-Anhalt, dove è stato catturato sabato sera, ha già convalidato l’arresto di Turetta, che nel corso dell’udienza, ha fatto sapere il suo avvocato, Emanuele Compagno, “ha acconsentito ad essere estradato in Italia”. Ora però dovrà aspettare che il tribunale regionale inizi a esaminare la richiesta di estrazione. “Per portarlo in Italia – ha aggiunto il legale – potrebbero servire una quindicina di giorni”.
I tempi, ha osservato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, “in questi casi sono rapidi. Tutto dipende dalla magistratura di Venezia, ma generalmente i tempi sono molto rapidi”. Il titolare della Farnesina Antonio Tajani ha sottolineato che con l’arresto europeo, avvenuto grazie “al coordinamento tra le nostre forze dell’ordine e quelle tedesche”, il ragazzo “potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell’ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo”.
I tempi tecnici previsti dalle procedure per l’estradizione in genere sono di qualche settimana. L’Italia ha già completato la traduzione in tedesco del mandato di cattura internazionale e l’ha inviata alle autorità tedesche. Quando l’estradizione sarà pronta, un team della polizia giudiziaria italiana andrà in Germania a prenderà in consegna il 22enne per trasferirlo in Italia e metterlo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Magistrati che hanno diverse domande da porre al giovane, per definire i dettagli che ancora mancano e soprattutto valutare se c’è stata o meno premeditazione.
Per Filippo cambia il capo di imputazione: omicidio volontario
Intanto con il ritrovamento del corpo di Giulia per Filippo, ha affermato a Padova il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, è cambiato il capo di imputazione: “È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un’impostazione più completa”.