La politica non perde occasione, da un lato e dall'altro, per sciorinare argomenti ormai vecchi sfruttando anche un grave fatto di cronaca che, per forza di cose, rischia di passare in secondo piano.
Ferrara – Torniamo a parlare di Alan Fabbri, sindaco leghista di Ferrara, la cui sparata “I clandestini sono un tumore da sradicare” ha sollevato una marea di polemiche non ancora sopite. Ma il primo cittadino ferrarese non si è fermato all’iniziale blasfemia, ha continuato imperterrito con l’affermare che i “Clandestini, violenti, spacciatori e bivaccatori seriali, che altro non fanno che rendere meno sicura la nostra città, non possono pretendere alcun diritto, devono solo tornare da dove sono venuti… Per noi non sono né risorse, né persone da integrare a nostre spese, sono solo un tumore da sradicare…“.
Da queste stupide affermazioni è partito un botta e risposta tra il rappresentante del civico consesso di Ferrara e il deputato del Pd Luca Rizzo Nervo. L’antefatto, lo ripetiamo, è estremamente serio e riguarda un pusher nigeriano che avrebbe stuprato una sedicenne. Ma andiamo ai fatti. La ragazza, il 29 luglio scorso, si recava nelle vicinanze di via del Lavoro per comprare una dose di cocaina da Bobby, soprannome di Elvis Omonghomion, 25 anni, nigeriano, venditore di veleno.
Quel giorno però lo spacciatore non voleva soldi in cambio della droga ma un pagamento in natura. Insomma Bobby voleva un rapporto sessuale con la ragazzina e ci riusciva. Infatti prima la minaccia con un coltello, la immobilizza, le sequestra il cellulare per impedirle di chiamare aiuto, e la trascina fra i cespugli dove la violenta.
Saranno i carabinieri del nucleo Radiomobile di Ferrara a trovarla in tarda serata, in lacrime e sotto chock, sul ciglio della strada. La violenza è stata poi accertata nel reparto di ginecologia dell’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara dove i medici hanno medicato la giovane e redatto il referto per le successive incombenze giudiziarie. Omonghomion, che era già stato arrestato un anno fa per spaccio, è stato incastrato grazie all’esame del Dna.
Oltre il fatto di cronaca, dunque, che ha scosso la comunità locale, le parole del sindaco sembrano aggiungere violenza alla violenza. E, strumentalmente, si sono prestate all’attacco del parlamentare Dem:
“…In Italia – ha scritto su Facebook Luca Rizzo Nervo – la protezione internazionale è garantita dall’art. 10, comma 3 della Costituzione, secondo questo articolo lo straniero al quale sono negate nel suo paese le libertà democratiche, che scappa dalla guerra, che è in pericolo perché perseguitato per ragioni politiche, religiose, razziali, sociali, ha diritto ad essere accolto, questo è un rifugiato: il sindaco di Ferrara preferisce definirli non persone ma ‘tumori da sradicare… Non so se anche a voi faccia questo effetto ma a me questa espressione ha messo i brividi per ciò che rievoca ma ogni baro ha nascosta nella manica una carta vincente. il sindaco di Ferrara si gioca quella della pericolosità sociale di coloro ai quali il permesso di soggiorno è stato per questo rigettato o revocato...”.
Rizzo Nervo non spende una parola, però, per la grave vicenda di cronaca il cui protagonista, comunque stiano le cose, rimane un criminale che dovrebbe essere rispedito nel suo Paese. A proposito di rimpatri “claudicanti“. Il parlamentare Dem continua invece la sua filippica che diventa un vero e proprio sermone:”…Il suo, oltre che populismo, è odio – continua Rizzo Nervo – ma per quanto di questi tempi possa sembrare imbattibile, anche l’odio crolla di fronte alla verità, alla conoscenza, alla democrazia…“.
Alan Fabbri replica sempre sui social, com’è ormai abitudine consolidata: “…Una violenza intollerabile nella nostra città ad opera di un richiedente asilo nigeriano e il Partito Democratico difende questa gente e reputa la mia una frase choc? I ferraresi sanno bene a cosa mi riferisco quando parlo di tumore: clandestini violenti e criminali, bivaccatori seriali sono un tumore per i nostri quartieri e per la nostra città…”.
Siamo tornati sull’argomento soltanto per dire che lo stupro sembra l’argomento minore mentre domina la scena l’affare migranti che, sostanzialmente, è stato gestito male dalla Lega, quando Salvini era agli Interni, e malissimo con l’attuale compagine di Governo. Meglio non aggiungere altro. Fate vobis.
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