Femminicidio di Lucia Felici, il marito: “L’ho strangolata perché aveva mal di testa”

Confessione choc di Carmine Alfano: “Le ho messo le mani al collo e le ho tenute per cinque minuti finché non è morta”.

Castelnuovo di Porto (Roma) – Carmine “Frank” Alfano, l’84enne che venerdì mattina ha strangolato la moglie, Lucia Felici, 75 anni, a Castelnuovo di Porto, ha consegnato la sua confessione al pm della Procura di Tivoli. Parole che sono un pugno nello stomaco. “Lei si lamentava perché le faceva male la testa. Io sono andato in camera sua e ho iniziato a massaggiarle la fronte per calmarla. Ma lei non smetteva, continuava a lamentarsi. Io non riuscivo più a sopportarla. Per questo le ho messo le mani al collo e le ho tenute per cinque minuti fino a quando non è morta”.

Come riporta la Repubblica l’uomo ha ripercorso tutti i momenti del femminicidio, fermandosi di tanto in tanto per chiedere quando ci sarà il funerale perché, ha detto, “vorrei andarci”. Di certo c’è che Lucia ha provato a difendersi fino alla fine. Sulla schiena del marito, infatti, sono stati trovati i graffi della donna, che avrebbe cercato di fermare la furia dell’uomo. Nella mano sinistra la 75enne aveva anche un piccolo coltellino. Forse temeva il marito, che già in passato aveva avuto atteggiamenti violenti.

Lucia Felici, 75 anni, strangolata dal marito

“Le cose non andavano bene tra noi anche se la sera prima era stato tutto tranquillo” ha dichiarato ancora Alfano. “Eravamo andati a cena da Rossopomodoro, poi eravamo tornati a casa. Non dormivamo più nella stessa camera. Lei si lamentava perché russavo, quindi dormivo in un’altra stanza. Lei si lamentava di tutto, mia moglie era irascibile, trattava male i vicini. Per questo litigavamo. Voleva avere sempre ragione e ci creava problemi con tutte le persone del quartiere”. In realtà, secondo i vicini del condominio di via Bellavista Lucia era una donna piena di vita, che tutti stimavano e rispettavano.

La donna aveva lavorato diversi anni in Florida, dove vive la figlia, poi era tornata in Italia. Anche per stare vicino al marito malato. “Quattro anni fa ho tentato il suicidio – ha raccontato ancora Alfano – sono stato in cura al Cim, poi in una clinica psichiatrica. Dopo il trattamento stavo meglio”. La situazione clinica di Alfano potrebbe indurre il suo legale a chiedere la perizia psichiatrica.

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