Durante le indagini, i carabinieri avrebbero trovato Igor Sollai in compagnia di una ragazza di 15 anni, figlia di amici, sdraiata sul letto.
Cagliari – Igor Sollai, 43 anni, attualmente detenuto nel carcere di Uta, e reo confesso dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della moglie Francesca Deidda, 42 anni, è ora indagato anche per violenza sessuale aggravata. Francesca era stata uccisa a martellate nella loro abitazione di San Sperate nel maggio 2024, e il suo corpo fu ritrovato solo il 18 luglio, nascosto in un borsone abbandonato nelle campagne tra Sinnai e San Vito, nei pressi della vecchia statale 125.
Secondo quanto riportato dall’Unione Sarda, durante le indagini per il delitto i carabinieri avrebbero trovato Sollai nella casa di San Sperate in compagnia di una ragazza di 15 anni, sdraiata sul letto. La minore sarebbe figlia di amici dell’uomo. Sollai sarebbe stato incastrato da intercettazioni ambientali grazie alle microspie piazzate sia in casa che in auto durante le indagini per il delitto della moglie, da cui per 4 mesi si è detto estraneo: proprio grazie alle microspie, i carabinieri sono riusciti a scoprire in tempo reale che Sollai aveva convinto la quindicenne a seguirlo in casa e a far intervenire immediatamente i colleghi del posto, arrivati in casa con la scusa di notificargli un atto. Sollai avrebbe detto agli inquirenti, che gli hanno intimato di riportare immediatamente a casa la ragazzina, che si trovavano nel letto matrimoniale per guardare un film.
Ora la Procura ha iscritto Sollai nel registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale aggravata. La 15enne potrebbe essere ascoltata in un incidente probatorio, per il quale è già stata presentata richiesta.
Nel frattempo, Sollai dovrà comparire il prossimo 26 febbraio davanti al giudice. La gip del Tribunale di Cagliari, Ermengarda Ferrarese, ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dal pm Marco Cocco, che conduce l’inchiesta sull’omicidio di Francesca Deidda.
La difesa di Sollai, rappresentata dagli avvocati Laura Pirarba e Carlo Demurtas, respinge l’accusa di premeditazione, avanzata invece dall’accusa. Quest’ultima sostiene che il movente del delitto sia di natura economica, legato a una polizza sulla vita di Francesca che il marito avrebbe cercato di riscuotere.