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Fantasticare è l’attività preferita dalle persone

E’ risaputo che la fantasia è una componente essenziale e fondamentale del pensiero. Ed è grazie ad essa che si possono concepire scenari irreali o prefigurare quelli futuri.

Roma – Un modo per aiutarsi a pianificare l’avvenire. Spesso si sente dire di chi, spesso, perde il contatto con la realtà che ha “la testa tra le nuvole”. Ebbene due ricercatori dell’Università di Harward, negli USA, hanno escogitato un’app, attraverso cui arriva una serie di notifiche sullo smartphone in momenti della giornata presi a caso. I soggetti del campione partecipante allo studio dovevano riferire cosa si stava pensando in quell’istante preciso, quale attività si stesse svolgendo e come ci si sentisse.

E’ venuto fuori che le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo pensando ad altro: la percentuale di coloro che volavano con la fantasia nel momento in cui è stato loro chiesto cosa stessero facendo, ha oscillato tra il 30 e il 47%. E’ probabile che rifugiarsi nella fantasia sia un meccanismo di difesa, un modo per esorcizzare il tran tran della vita che si conduce.

Dai dati è emerso che il 42,5% delle volte si fantastica su argomenti piacevoli, il 26,5% spiacevoli e il 31% neutri. Secondo lo psicologo David Stawarczyk della Washington University di St. Louis, USA: “I sogni a occhi aperti hanno la stessa probabilità di presentarsi in forma di immagini o di discorso interiore, mentre altre modalità come quella uditiva, tattile o gustativa sono molto meno consuete”.

Tendenzialmente se le fantasticherie hanno un forte impatto, sono meno collegate con la vita interiore. Spesso hanno una angolazione visiva in prima persona e sono imperniate su di sé stesso pur essendoci la partecipazione di altri soggetti. Gli esperti sostengono che “andare a zonzo con la mente è un modo attraverso cui i pensieri si preparano ad eventi futuri e non a ricordare il passato.” Dagli studi è emerso che i sogni ad occhi aperti influiscono molto sulla pianificazione personale, sul processo decisionale e sulla valutazione degli eventi.

Ha riscontrato una bassa percentuale il sognare l’autointrattenimento. Inoltre, il 79% delle fantasie che guardano al futuro è riferito a fatti del giorno stesso o della settimana successiva. Ci si allontana dalla realtà che si sta vivendo in quel momento, per pensare alle altre incombenze quotidiane. Hanno trovato poco “appeal” scenari surreali o improbabili. Quando si decide di catapultarsi in illusioni di questo tipo lo si fa per puro gioco mentale, ad esempio come quando si immaginano extraterrestri che invadono la terra o per soddisfare desideri nascosti, come vincere alla lotteria, e conquistare eventuali partner o raggiungere grandi successi. Si fantastica sì, ma con parsimonia, nel senso che i nostri sogni sono riferiti a fatti concreti.

E’ stato stimato che solo il 10% dei sogni a occhi aperti sia intenzionale. In realtà è come concedersi una pausa, una sorta di ricarica della mente, che poi aiuta. a trovare le soluzioni migliori sulle cose da fare. La creatività, però, coinvolge più riti cerebrali, non solo quelli che hanno a che fare coi sogni a d occhi aperti. Riguarda aspetti che sono in relazione con la parte più misteriosa dell’animo umano, con la casualità e l’imponderabilità. Riguarda situazioni che, forse, non andrebbero nemmeno catalogate in studi di qualsiasi genere, ma accettate così come esse si presentano, fenomenologicamente.

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