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Fano, dagli scavi riaffiorano gli scheletri abbracciati di una mamma e del suo bimbo

La tomba risalirebbe all’epoca alto-medievale. La zona ha restituito anche i resti di alcuni edifici romani.

Fano – Nuove scoperte a Fano, in provincia di Pesaro Urbino, dove gli scavi in corso in piazza Andrea Costa hanno riportato alla luce gli scheletri di un adulto e un bimbo uniti in un tenero abbraccio. Con molta probabilità si tratta di una mamma con il figlio, deposti in un cimitero risalente all’epoca alto-medievale in una zona che ha restituito anche i resti di alcuni edifici romani.

I due scheletri abbracciati (foto: ©Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino)

«Di certo siamo in presenza di un adulto con un bimbo, e dalle prime informazioni fornite dall’antropologa della ditta incaricata degli scavi, il soggetto adulto sembra effettivamente essere una donna, anche se per avere la certezza che sia la madre occorrerebbe procedere alle analisi del Dna di entrambi i resti», ha spiegato all’agenzia di stampa Ansa Ilaria Venanzoni, archeologa della Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino.

Lo scavo di piazza Andrea Costa visto dall’alto (foto: ©Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino)

I resti sono riaffiorati in un’area vicina a via Arco d’Augusto, a seguito dei lavori di rifacimento della pavimentazione e dei sottoservizi della piazza. «In questa zona – aggiunge l’archeologa – scavi del passato avevano individuato resti romani forse appartenenti a una domus o un impianto termale. Ora è da capire se siamo in presenza di un unico edificio. Sempre in epoca medievale, nella stessa zona, era stata costruita una chiesa dedicata a San Daniele e poi anche un convento annesso alla chiesa». I cui resti, secondo la Soprintendenza, starebbero emergendo proprio dalle operazioni di splateamento del primo lotto della piazza. «Nella porzione di area indagata più a sud – si legge nel post pubblicato dalla SABAP su Facebook – , sono stati individuati i resti di strutture murarie e pilastri di forma quadrangolare. Si tratta di strutture murarie in mattoni, ascrivibili, in ipotesi, ai resti del convento di San Daniele, esistente ancora agli inizi del Novecento».

Nel corso delle operazioni di pulizia dell’area a mano eseguita dagli archeologi, rende noto la Soprintendenza, è stato anche individuato un pozzo di forma circolare, in buono stato di conservazione, di epoca probabilmente medievale o moderna: «Le pareti, internamente, a circa 1,50 metri dal piano di calpestio, tendono a svasare lasciando ipotizzare la presenza di una cisterna». Ma è presto per dirlo perché la struttura è ancora in fase di studio.

Il pozzo riemerso dagli scavi (foto: ©Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino)

Quanto alla tomba appena scoperta, il ritrovamento è difficile da datare con certezza perché è priva di corredo. «Ma su base stratigrafica – spiega Ilaria Venanzoni – possiamo dire che è certamente alto medievale, collocabile quindi tra il VI e il X secolo dopo Cristo. Recentemente vicino a questa tomba ne sono riaffiorante altre due, con altrettanti neonati o feti, sepolti individualmente, anche questi senza corredo». Se si tratta davvero di una madre sepolta con il figlio, quando sono vissuti e qual è stata la causa della loro morte lo stabiliranno gli studi.

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