Falso certificato per lasciare i domiciliari e andare alle terme: nuovi guai per Errede

Il magistrato salentino, già alla sbarra per corruzione in atti giudiziari, deve adesso rispondere anche di false dichiarazioni.

Lecce – Nuovi guai per il magistrato salentino Pietro Errede, già coinvolto in un procedimento per corruzione in atti giudiziari. Il procuratore di Potenza Francesco Curcio gli contesta ora il reato di false dichiarazioni in atti giudiziari, così come si legge nel decreto di citazione a giudizio per l’udienza pre dibattimentale.

Secondo la tesi dell’accusa, Errede mentre era agli arresti domiciliari avrebbe sollecitato il suo medico curante a redigere un certificato falso per recarsi in un centro termale. Nel provvedimento si fa riferimento a cure di tipo “balneofangoterapiche”, adatte per le articolazioni e le atrofie muscolari, rese necessarie in seguito ad una frattura di tibia e perone. Secondo la Gdf quell’attestazione sarebbe stata falsa, ragione per cui sotto inchiesta è finito anche il medico curante di Errede, che risponde in concorso della medesima accusa. 

L’udienza pre dibattimentale è fissata per il prossimo 25 novembre innanzi al giudice del Tribunale di Potenza Giovanna Battista. Errede dal canto suo è convinto di poter dimostrare in Tribunale che le cure termali sono strettamente necessarie al suo stato di salute e indica nella nuova accusa il segnale di un accanimento nei suoi confronti: “Dimostrerò nelle sedi opportune che quella certificazione, fatta dal mio medico, rifletteva correttamente la mia situazione patologica – ha spiegato in una nota il magistrato -, come documentata da pagine di documenti clinici e relazioni mediche che non sono state acquisite ovviamente dagli inquirenti“.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa