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False vaccinazioni Covid, 24 condanne a Ravenna: inflitte pene dagli 8 ai 12 mesi

Al centro dell’inchiesta un medico di 67 anni ha ammesso di aver inoculato per finta o con dosi diluite. Nei guai anche un consigliere comunale di FdI.

Ravenna – Sono 24 le condanne inflitte dal tribunale di Ravenna al termine dell’udienza preliminare del maxi processo sui falsi green pass nato dall’inchiesta sull’attività di Mauro Passarini, un 67enne medico di base e ginecologo con studio a Marina di Ravenna, il quale durante la pandemia di Covid ha ammesso di aver somministrato vaccini contro il Covid per finta o con dosi diluite per permettere ai richiedenti di ottenere la “certificazione verde”.

Tra i condannati in rito abbreviato, con pene che variano dagli 8 ai 12 mesi, anche Alberto Ferrero, consigliere comunale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia a Ravenna. Le persone accusate di falso in atto pubblico in concorso sono in tutto 226. In 17 sono state prosciolte, altre invece hanno patteggiato pene più lievi convertite in sanzioni tra 800 e 2100 euro.

La condanna più pesante (un anno, pena sospesa) è stata inflitta a un “guaritore” di Padova a cui il medico, nato a Bologna ma da tempo residente nel Ravennate, si era in passato avvicinato e che per l’accusa avrebbe fatto da collettore tra il vaccinatore e diversi “no vax” residenti nel nord Italia. Le indagini erano scattate da una finta vaccinazione su una minore accompagnata appositamente a Marina di Ravenna dal padre da Belluno: era stata la madre dell’adolescente a presentare il primo esposto.

Secondo quanto emerso, molti degli indagati erano riusciti grazie al medico, che ha già patteggiato due anni per falso e peculato, a evitare del tutto l’inoculazione del vaccino anti-Covid oppure a ricevere dosi annacquate.

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