La Procura chiude le indagini su un sistema di frodi fiscali: sequestri, misure cautelari e accuse legate a IVA e imposte dirette.
Salerno – La Guardia di Finanza ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente fino a concorrenza della somma di euro 781.326,60 nonché all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, procedendo altresì alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415-bis c.p.p. nei confronti di sei soggetti operanti nell’area dell’agro nocerino-sarnese, a cui sono stati contestati a vario titolo dei reati di trasferimento fraudolento di beni e valori, emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante il loro utilizzo, omessa dichiarazione e autoriciclaggio dei relativi proventi attraverso operazioni bancarie internazionali verso la Repubblica Popolare Cinese.
In particolare, le complesse e articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore e delegate alla Compagnia della Guardia di Finanza di Scafati hanno avuto abbrivio dalle risultanze di una verifica fiscale – avviata sotto la direzione del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Salerno nell’ambito di una mirata attività finalizzata alla repressione delle frodi in materia di IVA e imposte dirette – nei confronti di una società con sede a Sarno e attiva nel commercio di prodotti di panetteria, evidenziando sin da subito l’impiego di manodopera straniera sprovvista di regolare permesso di soggiorno, nonché l’omessa presentazione dei modelli dichiarativi per la liquidazione delle imposte sui redditi e dell’IVA dal 2021.
Le successive operazioni di riscontro hanno consentito di appurare l’esistenza di un’articolata rete di false fatturazioni, emesse e ricevute dalla società, finalizzate ad abbattere il calcolo delle prescritte imposte, avvalendosi di società cantiere e fittiziamente intestate a soggetti prestanome.
Per quanto sopra, il giudice per le indagini preliminari ha emesso decreto di sequestro preventivo nei confronti di persone fisiche e giuridiche finalizzato alla confisca anche per equivalente del profitto dei suddetti reati quantificato allo stato nella somma di denaro di euro 781.326,60.
Inoltre, all’esito delle procedure di interrogatorio preventivo, sono state applicate nei confronti dei due indagati principali, rispettivamente, le misure dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e del divieto di esercitare imprese e di ricoprire qualsivoglia incarico o ufficio direttivo o rappresentativo di persone giuridiche.
Nei confronti degli altri indagati, il Giudice per le indagini preliminari, pur riconoscendo l’esistenza di un quadro di gravità indiziaria, ha ritenuto insussistente il pericolo di recidiva specifica.
Gli stessi sono pertanto, destinatari — unitamente agli altri indagati — dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 4 I 5-bis c.p.p.