Omicidio di Laura Ziliani, le motivazioni della Corte d’Appello: “Il progetto di uccidere venne elaborato in anticipo, furono studiate le modalità esecutive e predisposto il luogo del delitto”.
Brescia – Nessuno sconto di pena per Paola e Silvia Zani e Mirto Milani, condannati all’ergastolo per l’omicidio di Laura Ziliani. La Corte d’Assise d’Appello di Brescia, nelle 72 pagine di motivazioni della sentenza, ribadisce la piena corresponsabilità di tutti gli imputati nel delitto avvenuto l’8 maggio 2021 a Temù. L’ex vigilessa, madre delle due donne, venne assassinata e il suo corpo sepolto vicino al fiume Oglio, per poi essere ritrovato tre mesi dopo.
Secondo i giudici, non vi è alcuna differenziazione nelle responsabilità dei tre condannati. “Non c’è mai stato uno sbilanciamento di ruoli tra gli imputati, nemmeno per quanto riguarda la loro reciproca influenza”, si legge nelle motivazioni. Per questo motivo, la richiesta avanzata dalle difese di rivedere le singole responsabilità è stata ritenuta infondata e respinta.
I giudici sottolineano come l’omicidio sia stato pianificato con attenzione. “Il progetto di uccidere venne elaborato in anticipo, furono studiate le modalità esecutive e predisposto il luogo del delitto. Gli imputati si organizzarono per occultare il corpo, munendosi di vestiti e strumenti adeguati e predisponendo un veicolo per il trasporto della vittima. Tutto questo dimostra la piena consapevolezza che il loro piano sarebbe andato a compimento”.