Nasce “Patto per il Nord”. Castelli “Non è che vogliamo fare una contro-Pontida”. Il mondo che non è d’accordo con Salvini si riorganizza.
Bergamo – Tornare alle origini della Lega, quella di Bossi e Miglio, lasciando pure Alberto da Giussano in mano ai salviniani, rimpiazzandolo con il meno noto – per ora – Pinamonte da Vimercate, già console di Milano nel XIIesimo secolo. Insomma l’imperativo è mandare in soffitta il vecchio e riesumare quello che nuovo a tutti gli effetti non appare. Attesi alla kermesse di domani a Vimercate – a una settimana da Pontida – quelli del ‘Patto per il Nord’: fuoriusciti dal partito, dissidenti, militanti delusi, e si vedrà chi altri ancora, sapranno così che il vero eroe di Pontida, della Lega dei comuni lombardi, è infatti il nobile Pinamonte e non il semplice soldato Alberto, che con il suo spadone potrà restare indisturbato sul bavero dei parlamentari salviniani.
A Vimercate sarà dunque l’occasione (anche) per far chiarezza su una storia medievale, che tanto continua ad affascinare gli ex padani. Ma la strada è segnata, è ora il tempo di omaggiare Pinamonte, il capitano arrivato da Milano al convegno di Pontida, al cospetto dei delegati delle città lombarde nel 1167, per dar vita al movimento associativo che rimandò a casa il Barbarossa sconfitto, con la coda tra le gambe, nella battaglia di Legnano del 29 maggio 1176. Pinamonte, guarda caso, troverà posto, anche lui stilizzato come successo ad Alberto da Giussano, nel nuovo simbolo che verrà presentato dai pattisti a Villa ‘La Lodovica’.
A far gli onori di casa, sarà Dino Crippa, eclettico collezionista e tante altre cose, uomo dai mille interessi, originario della frazione di Oreno, a Vimercate, che nella villa-museo, ha pronta la sua ‘lectio magistralis’. “Noi -sottolinea- abbiamo una biblioteca storica molto importante che riguarda tutti questi fatti, la mia famiglia è qui da 900 anni. Alcuni documenti li esponiamo domenica e io farò una prolusione su Pinamonte da Vimercate, proprio a livello storico”. “Alberto da Giussano – spiega anticipando la sua lezione – era solo un semplice condottiero della compagnia della morte, che partecipò alla battaglia di Legnano. L’artefice della Lega fu invece Pinamonte da Vimercate”. “La sala consiliare di Pontida – rivendica – è dedicata a lui, e c’è pure in bella mostra una sua statua, donata dal Comune di Vimercate”.
Ad ascoltarlo saranno in tanti, assicurano gli organizzatori. Tra i presenti Paolo Grimoldi, ex segretario lombardo poi espulso dalla Lega, Roberto Bernardelli, imprenditore, tra gli indipendentisti che costruirono il ‘tanko’, un finto carro armato con cui nel 2006 avrebbero dovuto attirare l’attenzione sulle loro rivendicazioni, Roberto Castelli, tra i fondatori della vecchia Lega, ex ministro e da sempre vicinissimo a Umberto Bossi, ma anche vecchi nomi del Carroccio come Giancarlo Pagliarini, Giuseppe Leoni. E ancora Mario Borghezio, Roberto Cota, l’ex senatore Tony Iwoby, oltre a amministratori, sindaci e rappresentanti delle associazioni del territorio. Non escluso un arrivo in extremis di Umberto Bossi, più probabile che la spilletta con Pinamonte, anche lui con gladio e scudo, sia già tra i gadget dell’evento.
Proprio l’ex ministro Castelli nel giorno di Pontida – una settimana fa – aveva annunciato la nascita dell’associazione ‘Patto per il Nord’– Non è che vogliamo fare una contro-Pontida, però – aveva detto – faremo vedere che anche quelli che credono ancora nell’autonomia e nel federalismo si stanno organizzando”. “È del tutto casuale che sia la settimana dopo Pontida“, sorride. E ancora: “Tutto un mondo che non è d’accordo con Salvini si sta riorganizzando. Finalmente, dopo anni di sforzi, forse riusciamo a riunirci”. Paolo Grimoldi, ex deputato leghista espulso dal Carroccio, dal canto suo, spiega: “Patto per il Nord è un’associazione con un simbolo che parlerà di tutte quelle cose di cui a livello nazionale non parla più nessuno. Le adesioni che per ora abbiamo avuto sono quelle di molti padri fondatori che il 13 ottobre saranno con noi”.
“Tra gente che ha smesso di fare politica, gente che non ha rinnovato la tessera, il Veneto dove hanno buttato fuori pure l’ultimo segretario della Liga Veneta Toni Da Re, militanti che sono andati con Giancarlo Pagliarini, con Giuseppe Leoni, con Roberto Castelli, quelli che sono andati in Grande Nord, mi pare evidente – rimarca – che ci sono più leghisti fuori dalla Salvini Premier che dentro”. E Roberto Bernardelli sottolinea: “13 ottobre siamo a Vimercate, per lanciare Patto per il Nord, federazione di autonomisti, federalisti, associazioni che al Nord si battono per la libertà del Nord. Perché l’Europa non è un gruppo di sovranisti che fanno “branco” a Pontida e calpestano il prato dove sono stati infranti i sogni di una emancipazione della nostra macroregione dal sistema romano. L’identità non è nazionalismo, non è essere partito di destra”.
E ancora Bernardelli attacca: “Facciamo il bilancio dell’evoluzione politica dei partiti che occupano casa nostra. Le accise? Il canone Rai? La riduzione delle tasse? L’autonomia? Controllo delle frontiere? Extraprofitti? Pensioni? Abolizione della legge Fornero? Pedaggi autostrade? Costo della vita? Sanità regionale? Scuola senza precari o docenti in ruolo che vincono concorsi e poi tornano al Sud? A Vimercate riparte un progetto unitario, che viene da lontano, dalle nostre radici, senza i compromessi e la corsa al potere”.