Vivere da soli può sembrare una scelta di libertà, ma i costi sono altissimi. Dalle spese per il cibo alle bollette, la vita da single è tutto fuorché economica…
Vivere da single costa un occhio della testa! Vivere da soli, senza legami affettivi è una condizione molto diffusa nel mondo contemporaneo. Lo storytelling che circola intorno a quella che viene considerata un’oasi di libertà, esalta la possibilità di poter scegliere le cose da fare, quelle che più piacciono senza impicci e discussioni varie. Si va dove porta il proprio desiderio o ci si lascia trasportare come un fuscello, dai soffi del dio del vento Eolo! Ora questa visione tra il romantico e l’avventura, deve fare i conti con la realtà. Sia il single per scelta o quello costretto dagli eventi, si trovano di fronte ad un costo della vita enorme.
In occasione dello scorso “Single’s Day”, tenutosi l’11 novembre, la giornata internazionale dei single, la Coldiretti (la più importante organizzazione di categoria degli imprenditori agricoli) ha diffuso un report elaborato su dati Istat. Ebbene, 8,8 milioni di single in Italia devono confrontarsi con un costo della vita che è quasi il doppio, +80%, rispetto ad ogni componente di una famiglia composta da tre persone. In dettaglio, la spesa per il vitto da parte di un single, è pari a 337 euro mensili, il 53% in più dei 220 euro in media spesi da ogni persona di una famiglia di tre componenti. L’arcano è spiegato dal fatto che il cibo per single è più costoso di quello tradizionale e prevale l’abitudine a comprare piatti pronti che costano di più.
Ma oltre al danno economico, c’è anche la beffa alla salute. I piatti pronti sono zeppi di aromi vari, esaltatori di sapidità, edulcorante, addensanti e altre schifezze varie. Coldiretti ha evidenziato che le bollette per persone sole e le spese per la casa hanno costi più che raddoppiati, 156%, rispetto alla tipica famiglia di tre persone. Nel mercato immobiliare il “piccolo” costa di più. Infatti i monolocali o le case piccole hanno un prezzo superiore al metro quadrato, sia se si acquista che si affitta. Riscaldare un appartamento e guidare l’automobile comporta spese maggiori per le persone sole. Si potrebbe dire “Si è voluta la bicicletta, è ora di pedalare”, tanto per citare un motto popolare.
C’è da dire che questa disparità è presente in altri segmenti della vita, come la salute, +87% e nei trasporti, +16%. Ma, come ha sottolineato Coldiretti, vivere da soli non è sempre un atto volontario. E’ anche l’effetto dell’invecchiamento della popolazione, con un numero in aumento di anziani soli in casa, che per far fronte alle spese quotidiane è come scalare l’Everest! Intanto le associazioni dei consumatori sono molto preoccupate del calo, anche in ottobre, del potere d’acquisto di salari e stipendi, che si fa sentire soprattutto sui beni di prima necessità e il carrello della spesa ne risente.
Tuttavia, essere single alla resa dei conti non è questa gran pacchia. Esiste, una minoranza che è in questa condizione per scelta autentica di vita o per una fase congiunturale, nel senso che sono in attesa della persona giusta, che si potrà protrarsi a lungo. Spesso, i single per scelta godono di stipendi medio alti, con cui si è avvantaggiati nella decisione. Poi ci sono persone che vivono male la loro solitudine. I motivi sono vari e tanti. Si tratta di divorziati/e che non vivono più sotto lo stesso tetto e fanno una fatica immane ad arrangiarsi, E poi ci sono gli anziani soli, malati, vedovi, con figli, quando li hanno, lontani per motivi di lavoro. A scegliere questa situazione non sono stati loro, ci ha pensato il destino cinico e baro a decidere. A questi bisogna pensare, se si ha ancora una coscienza civile!