Esplosione alla Toyota, l’attività si ferma: sciopero 850 operai in cassa integrazione

Sopralluogo degli investigatori nello stabilimento di Borgo Panigale. I reati sono omicidio e lesioni colpose, al momento contro ignoti.

Bologna – Due giorni fa una violenta esplosione in uno stabilimento della ‘Toyota Material Handling’ in zona Borgo Panigale ha provocato la morte di Lorenzo Cubello, di 37 anni, e Fabio Tosi che aveva 34 anni, entrambi nati nella città emiliana. Undici i feriti. Nel capannone della multinazionale, che si occupa di movimentazione merci, sarebbe saltato in aria un compressore e lo scoppio avrebbe fatto crollare parte della struttura. A dare l’allarme, i residenti della zona che hanno sentito un boato. Una delle vittime è morta all’interno dello stabilimento, l’altra dopo il trasporto in ospedale avvenuto in codice 3, ossia di massima gravità. E oggi i lavoratori si sono ritrovati fuori dai cancelli dello stabilimento per manifestare. Uno sciopero di 8 ore dovuto alla decisione della direzione di sospendere le attività nello stabilimento.

Michele Candiani, ad di Toyota Material Handling, intanto, parlando davanti ai cancelli dello stabilimento ha sottolineato che “questi sono i giorni della commemorazioni di due ragazzi che non dovevano finire così. Ogni pensiero è per loro, per le due famiglie, questo è solo il momento del ricordo, l’azienda è vicina alle famiglie, continuerà ad esserlo praticamente. Collaboriamo con tutti gli organi investigativi, nella totale trasparenza e con il desiderio di comprendere quello che è successo”. Ma il 29 sarà un giorno cruciale per i lavoratori: si terrà un incontro tra la dirigenza dello stabilimento bolognese di Toyota e i sindacati per discutere degli ammortizzatori sociali che verranno attivati in seguito alla decisione dell’azienda di fermare completamente le attività dopo l’incidente.

Lo stabilimento Toyota

I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto all’azienda che integri la cassa integrazione ordinaria, portandola al 100% della retribuzione. Ecco il motivo della mobilitazione di oggi, oltre al ricordo delle vittime. Davanti all’azienda, c’è chi ha portato un fiore per ricordare i colleghi morti. Nelle fabbriche metalmeccaniche bolognesi è stata alta l’adesione allo sciopero, dicono Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, riportando i dati di alcune delle maggiori aziende del territorio: 90% per Automobili Lamborghini produzione e Marelli Europe, 80% per Ducati Motor e Gaggia Apa, 90% per Guide Ducati, 95% per Bcube 95%, 85% per Ama, 90% per Emag, Ravaglioli e Marzocchi Pompe produzione. Oltre agli stabilimenti italiani, hanno scioperato anche gli stabilimenti Toyota di Svezia e Francia, in solidarietà dei colleghi morti e feriti.

In base ai primi accertamenti di carabinieri e vigili del fuoco, coordinati dalla Procura che ha avviato accertamenti, sembra che ad esplodere, danneggiando gravemente un capannone, sia stato lo ‘scambiatore’ di un sistema di condizionamento situato in un’area esterna. I magistrati si concentrano sull’apparecchio incriminato, esterno al capannone dove è crollato un muro, in seguito alla terribile esplosione. I reati sono omicidio e lesioni colpose, al momento contro ignoti. Un punto certo è che lo scoppio è stato esterno al luogo dove erano presenti i lavoratori. L’innesco sembrerebbe essere in un impianto di climatizzazione, in una zona dove si trova anche un deposito di materiale vario ad uso di aziende esterne che hanno un contratto di manutenzione con Toyota. Gli accertamenti sono all’inizio e saranno disposte le autopsie, per ricostruire la direzione da cui si è propagata l’onda d’urto.

I lavoratori ricordano i due colleghi morti nell’esplosione

Sulla tragedia è intervenuto il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami. “Si tratta di una tragedia che ha colpito tutta la comunità bolognese, esprimiamo tutta la vicinanza possibile alle famiglie delle persone colpite, delle vittime e delle persone ferite”, ha detto “Ora è importante garantire che non ci sia, anche per i dipendenti dello stabilimento, un rischio che questo annuncio che Toyota ha formulato speriamo non preannunci”, ha aggiunto in riferimento alla chiusura dello stabilimento decisa dall’azienda, che ha messo in cassa integrazione gli 850 dipendenti.

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