violenza sessuale

Esce dal carcere di Padova e subito sequestra e violenta una donna: arrestato

Il 36enne kosovaro, con numerosi precedenti penali, aveva scontato 10 mesi di reclusione. La vittima è riuscita a fuggire e a chiamare la polizia.

Padova – Appena 24 ore dopo la sua uscita dal carcere di Padova, un 36enne di origine kosovara, con precedenti penali e irregolare sul territorio italiano, è stato arrestato per sequestro di persona e violenza sessuale. A fermarlo è stata la Squadra Mobile della Polizia, dopo due giorni di ricerche e una segnalazione cruciale da parte della vittima.

Il sequestro e la violenza

I fatti risalgono alla notte di sabato. Una donna di 37 anni, cittadina albanese, ha raccontato agli agenti di essere stata contattata telefonicamente da uno sconosciuto che l’ha convinta a scendere in strada, sostenendo che il figlio 18enne fosse in pericolo. Una volta in strada, l’uomo le ha mostrato una pistola nella cintura, costringendola a seguirlo in un appartamento disabitato dove è stata rinchiusa e sequestrata per alcune ore.

Successivamente, la donna è stata trasferita in una seconda abitazione, dove l’aggressore, sotto l’effetto di cocaina, l’ha violentata ripetutamente per circa due ore, sempre sotto la minaccia dell’arma.

La situazione è cambiata quando la donna ha ricevuto una chiamata dal figlio, scoprendo così che era al sicuro. A quel punto è riuscita a scappare e a chiedere aiuto al 113, venendo poi soccorsa e accompagnata in ospedale.

La cattura dell’aggressore

Per due giorni, gli agenti hanno passato al setaccio diverse zone della città, fino a individuare l’appartamento dove si nascondeva il 36enne. L’irruzione è avvenuta nelle prime ore del mattino: l’uomo è stato arrestato mentre dormiva, senza opporre resistenza.

Secondo le autorità, il soggetto era stato scarcerato venerdì, dopo aver scontato 10 mesi di detenzione nel carcere di Padova. I suoi numerosi precedenti e la reiterazione del crimine sollevano dubbi sull’efficacia dei controlli post-carcerazione.

Le parole del Presidente Zaia

Sul caso è intervenuto anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha definito l’accaduto come un fatto “di una violenza inaudita e intollerabile”.

“In Veneto non può e non deve esserci alcuno spazio per chi si rende responsabile di crimini così efferati. Episodi del genere devono essere perseguiti con fermezza assoluta, applicando le pene massime previste dalla legge. E soprattutto, soggetti recidivi devono essere monitorati anche dopo la scarcerazione, per tutelare la sicurezza collettiva”, ha dichiarato Zaia.

Il governatore ha inoltre sollevato dubbi sull’opportunità che il 36enne fosse ancora libero di circolare, nonostante i precedenti e la pericolosità accertata.

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