Dopo il servizio pubblicato su Pop le autorità sanitarie hanno effettuato i necessari solleciti al laboratorio d'analisi che ha subito consegnato il referto: Salvatore Coppa non è affetto da Covid-19. Ma la grottesca vicenda va avanti. Il radiotecnico non molla.
Pozzallo – Salvatore Coppa non ha il Covid 19, il tampone ha dato esito negativo. Qualche giorno fa, sul nostro giornale, abbiamo raccontato la storia di Salvo Coppa, un cittadino di Pozzallo, in provincia di Ragusa, costretto in quarantena all’interno del suo laboratorio artigianale in attesa dell’esito del tampone effettuato il 9 aprile e mai comunicato. A seguito del nostro articolo, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa si è subito attivata per verificare i motivi del ritardo della comunicazione dell’esito del tampone e dare una immediata risposta al paziente. Nella giornata di ieri il 49enne ha ricevuto il referto che comunica l’assenza di RNA.
“…Finalmente – commenta Salvo Coppa- potrò uscire da questo laboratorio-garage dove sono stato costretto ad affrontare un mese di quarantena in condizioni al limite della sopravvivenza. Sono soddisfatto per l’immediata risposta dell’Asp arrivata dopo la pubblicazione dell’articolo, ma su questa storia voglio andare fino in fondo per capire dove e perché si è inceppata la macchina burocratica. La cosa strana è che fino a ieri (23 aprile), nonostante io avessi già ricevuto l’esito, il mio medico di base ha interrogato il “cruscotto” dell’Asp e la mia pratica risultava ancora non esitata. Inoltre – conclude Salvatore Coppa- voglio sapere perché vigili urbani e Protezione civile, l’8 di aprile, hanno deciso di farmi prolungare la quarantena sulla base di comunicazioni esterne che ancora non ho ben compreso da dove siano arrivate, nonostante non avessi sintomi. Non mi hanno nemmeno misurato la temperatura e sono stato io, a quel punto, a pretendere che mi effettuassero il tampone che, alla fine, mi ha dato ragione. Per questi motivi ho già dato mandato al mio legale di valutare eventuali azioni nei confronti di chi, in questa vicenda, ha agito in maniera scorretta provocandomi enormi disagi”.
Salvatore Coppa, radiotecnico, era arrivato a Pozzallo grazie ad un volo Charter organizzato dalla Farnesina per riportare a casa, da Miami, l’equipaggio della nave da crociera Carnival Elation dove il 49enne ragusano aveva lavorato come addetto alle riparazioni. Giunto nel suo Paese il 25 marzo, e non avendo la possibilità di trascorrere il periodo di quarantena in una seconda casa, Coppa si è trasferito nel suo laboratorio-garage arrangiandosi alla meno peggio e dormendo in una brandina fornita dalla Protezione civile. L’isolamento, per lui, sarebbe dovuto terminare l’8 aprile, ma lo stesso giorno vigili urbani e Protezione civile gli hanno comunicato che doveva prolungare la quarantena.
“… Da una prima ricerca effettuata dal mio legale – dice ancora Coppa- sembrerebbe che nessuno abbia mai comunicato ufficialmente agli organi preposti il prolungamento della mia quarantena, per cui sarei potuto andare via dal laboratorio già il 9 aprile, ma su questo stiamo facendo le dovute verifiche. Il fatto è che sono stato costretto a vivere per un mese all’interno di un luogo certamente non idoneo in condizioni al limite della sopravvivenza. Da questa storia ne esco molto provato”.