A un anno dall’atto vandalico riapre la Casa dell’Erma di Bronzo a Ercolano

La domus era stata deturpata dal graffito impresso con inchiostro indelebile su un dipinto in III stile pompeiano. I lavori hanno portato alla “rinascita” dell’antica abitazione. Visite dal 2 giugno.

A un anno esatto dal grave atto vandalico che l’aveva colpita, la Casa dell’Erma di Bronzo riapre finalmente al pubblico. Dal prossimo 2 giugno, i visitatori del Parco Archeologico di Ercolano potranno tornare ad ammirare una delle più raffinate domus del sito vesuviano, restituita alla fruizione grazie a un intervento di restauro integrato che ha coinvolto archeologi, restauratori, tecnici e conservatori.

L’intervento è stato reso necessario dal gesto insensato di un turista che, il 2 giugno 2024, era stato sorpreso a imbrattare con inchiostro indelebile un antico dipinto parietale. Un’azione subito fermata dal personale del Parco ma che ha richiesto un lavoro complesso di recupero, sviluppato in due fasi: una prima, emergenziale, e una seconda parte organica, inserita nel programma di manutenzione straordinaria delle domus del sito archeologico.

I particolari del graffito impresso dal turista e rimosso con grande fatica dai restauratori

La rimozione dell’inchiostro e il recupero delle pitture originarie

La sfida più delicata ha riguardato la rimozione totale dell’inchiostro indelebile senza compromettere l’integrità del dipinto sottostante. Un lavoro scientificamente condotto, che ha permesso di ripristinare la leggibilità della decorazione originale, realizzata nel cosiddetto III stile pompeiano, con quadretti paesaggistici e dettagli raffinati.

Oltre alla rimozione dell’inchiostro, l’intervento ha compreso il consolidamento della pellicola pittorica, la riparazione di intonaci danneggiati e la riorganizzazione delle superfici murarie per armonizzare le integrazioni. Particolare attenzione è stata data anche alla gestione dei danni da graffiti e incisioni risalenti agli anni ’90 e 2000, spesso ignorati ma altrettanto invasivi.

Il restauro

Una rinascita simbolica

Come sottolinea Francesco Sirano, direttore del Parco Archeologico di Ercolano: “La Casa dell’Erma di Bronzo torna finalmente a raccontare la propria storia, come esempio concreto di rinascita culturale. Non solo restituiamo alla visita un bene prezioso, ma riaffermiamo il valore della cura e della responsabilità condivisa.”

Il restauro è stato possibile grazie ai fondi della bigliettazione integrati con un contributo statale (legge 190/2014), e ha visto la collaborazione tra il Parco e il Packard Humanities Institute, insieme a restauratori esterni specializzati.

Un gesto simbolico e concreto è stato anche il riposizionamento di un frammento di intonaco originale, crollato nel 2019 e conservato nei depositi del Parco: segno tangibile di una gestione lungimirante e conservativa.

La domus: un piccolo gioiello dell’Ercolano sannitica

Scoperta tra il 1927 e il 1929 da Amedeo Maiuri, la Casa dell’Erma di Bronzo conserva ancora l’impianto di una domus di epoca sannitica. Prende il nome da un ritratto maschile bronzeo, oggi conservato nei depositi, che probabilmente raffigura il proprietario della casa.

L’accesso avviene tramite un corridoio stretto (fauces) con stanze ai lati, tra cui la camera del portiere e un piccolo cubiculum decorato. L’atrio, con vasca centrale in tufo, è elegantemente affrescato. Seguono il tablino (studio o sala di ricevimento), un cortile e una sala da pranzo sobria e raffinata. Curiosa è la presenza di finestre che danno luce anche agli ambienti della vicina casa a Graticcio, segno forse di un’antica unità abitativa condivisa.

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