Dopo lo stop al terzo mandato, la regione tradizionalmente roccaforte del centrosinistra, è considerata contendibile. Peserà il posizionamento dell’attuale governatore.
Napoli – Con la bocciatura del terzo mandato per Vincenzo De Luca, la Campania si prepara a una delle elezioni regionali – fissate entro il 23 novembre – più competitive degli ultimi anni. Roberto Fico emerge come il nome forte del centrosinistra, mentre nel centrodestra Edmondo Cirielli guadagna terreno. Intanto, il rischio di un “terzo polo” deluchiano agita le acque politiche. La regione, tradizionalmente roccaforte del centrosinistra, è ora considerata contendibile, con entrambi gli schieramenti al lavoro per definire i candidati e le strategie.
Nel centrosinistra, il nome di Roberto Fico, ex presidente della Camera e figura di spicco del Movimento 5 Stelle, è emerso come il candidato di riferimento per il “campo largo” composto da PD, M5S e altre forze progressiste. Napoletano, classe 1974, Fico porta con sé un’esperienza istituzionale di alto livello, avendo ricoperto ruoli chiave come presidente della Commissione di Vigilanza Rai e della Camera dei Deputati (2018-2022). Fonti vicine al Partito Democratico confermano che l’annuncio ufficiale della sua candidatura dovrebbe arrivare entro la fine di luglio, prima della pausa estiva parlamentare.
Nonostante il consenso attorno a Fico, il percorso non è privo di ostacoli. Vincenzo De Luca, leader carismatico del PD campano, non sembra intenzionato a cedere il passo senza lasciare il segno. De Luca, che nel 2020 ha dominato le elezioni con un plebiscito, si oppone alla candidatura di Fico, preferendo un successore di sua scelta, come l’assessora regionale Lucia Fortini o il fedelissimo vicepresidente Fulvio Bonavitacola. Tuttavia, l’ipotesi di un terzo polo deluchiano, pur circolata, appare svantaggiosa a causa della legge elettorale campana, che penalizza le coalizioni oltre le prime due classificate, rendendo difficile ottenere seggi senza aderire a uno dei due schieramenti principali.
Per evitare una frammentazione potenzialmente fatale per il centrosinistra, figure chiave come Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente dell’ANCI, stanno lavorando per ricompattare l’area centrista vicina a De Luca all’interno del campo largo, garantendo così continuità e stabilità alla coalizione. I rapporti tra PD e M5S in Campania, consolidati da esperienze di governo congiunto in molti comuni, rappresentano una base solida per questa operazione.
Sul fronte del centrodestra, la scelta del candidato è ancora in fase di definizione, ma il nome di Edmondo Cirielli, viceministro agli Esteri e figura di spicco di Fratelli d’Italia, sembra guadagnare terreno. Originario di Nocera Inferiore, Cirielli rappresenta un profilo politico forte, in linea con la strategia di Fratelli d’Italia di puntare su una candidatura di partito per rafforzare il proprio radicamento nel Sud, dove il partito di Giorgia Meloni fatica a eguagliare il peso di Forza Italia e Lega. Forza Italia, che governa già cinque regioni (Piemonte, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia), potrebbe cedere il passo a FdI in Campania per riequilibrare gli assetti della coalizione.
Un’alternativa più civica è rappresentata da Giosy Romano, coordinatore della Zes Unica per il Sud e vicino al ministro Raffaele Fitto. Tuttavia, il centrodestra sembra orientato a evitare candidature civiche dopo il flop di Catello Maresca alle comunali di Napoli del 2021, dove ottenne solo il 21,9% contro il 65% di Manfredi. Altri nomi circolati includono Gianpiero Zinzi (Lega), che però nei sondaggi non decolla, e Mara Carfagna, recentemente tornata al centrodestra con Noi Moderati, ma la scelta sembra convergere su Cirielli.
Le elezioni regionali in Campania si svolgeranno con un sistema proporzionale a turno unico, con 50 seggi assegnati in base alle liste circoscrizionali (Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Benevento) e una soglia di sbarramento al 2,5%. La coalizione vincitrice ottiene almeno il 60% dei seggi, e il voto disgiunto è consentito, permettendo agli elettori di scegliere un candidato presidente e una lista diversa.
I sondaggi, come quello di YouTrend per il Corriere del Mezzogiorno, indicano che il centrosinistra, se unito, manterrebbe un vantaggio, con il PD come prima forza seguito da M5S e Fratelli d’Italia. Tuttavia, una spaccatura con l’area deluchiana potrebbe costare caro, con una lista autonoma di De Luca stimata al 21% che potrebbe erodere consensi al campo largo.
Le elezioni regionali campane del 2025 si preannunciano come un banco di prova cruciale per entrambi gli schieramenti. Per il centrosinistra, la sfida è mantenere l’unità attorno a Fico, superando le resistenze di De Luca e consolidando il campo largo. Per il centrodestra, l’obiettivo è capitalizzare l’apertura della contesa con un candidato forte come Cirielli, evitando le divisioni interne che hanno penalizzato la coalizione in passato. Con la data del voto che si avvicina, la Campania si prepara a una campagna elettorale che potrebbe ridisegnare gli equilibri politici della regione