Per un errore nel contratto collettivo di lavoro 2019/2021 la categoria aveva subìto un blocco occupazionale di oltre due anni dagli effetti drammatici.
Palermo – Finalmente, dopo anni di battaglie sindacali e di incomprensibili ritardi, si compie un passo di giustizia e di lungimiranza per il comparto della Sanità pubblica. Con la firma del nuovo CCNL Sanità 2022/2024, avvenuta solo nell’ottobre 2025, viene sanata una gravissima lacuna che non ha solo negato diritti, ma ha contribuito attivamente a privare la nostra regione di giovani talenti costretti ad emigrare.
La figura dell’Educatore Professionale Socio-Pedagogico, istituita per legge prima nel 2017 e poi nel 2021, è strategica per rafforzare le politiche di prevenzione, inclusione e supporto psico-sociale. Eppure, il precedente CCNL 2019/2021 ne aveva clamorosamente dimenticato la regolamentazione economica, un madornale errore denunciato per primo dal SINALP. Le conseguenze? Un blocco occupazionale di oltre due anni che ha avuto effetti drammatici.
Centinaia di professionisti, molti già formati e pronti a servire il territorio, sono stati di fatto esclusi dal mercato del lavoro. In Sicilia, l’assenza di un riferimento retributivo ha costretto l’Assessorato alla Salute a bloccare con una circolare le assunzioni nelle ASP. Questo blocco non è stato solo un danno economico per i lavoratori, ma un boomerang per l’intera comunità.
Ha significato dire a centinaia di giovani qualificati che nella loro terra non c’era spazio per le loro competenze. È stato un messaggio chiaro e devastante: “Il vostro talento non vale qui”.
Mentre al Nord e in altre nazioni europee si investe su queste figure professionali, la Sicilia, a causa di un errore burocratico, si auto-infliggeva un ritardo colossale, alimentando quella fuga dei cervelli che impoverisce il nostro tessuto sociale ed economico.
Per un giovane che ha investito nella propria formazione, la scelta tra un futuro incerto in patria e un riconoscimento concreto altrove diventa obbligata. Noi, come sistema, abbiamo spinto troppi di loro verso la seconda opzione. Già allora il SINALP avanzò una proposta di buonsenso proponendo un’integrazione contrattuale per sanare l’omissione. Una proposta concreta e tempestiva, approvare un’integrazione al CCNL 2019/2021 per sanare l’omissione e consentire l’assunzione degli assistenti socio-pedagogici nel Servizio Sanitario Regionale già due anni fa.

Una proposta di buonsenso che purtroppo fu osteggiata da altre organizzazioni interessate alla categoria, forse più impegnate a nascondere l’errore commesso che a risolvere un problema reale di centinaia di lavoratori, prolungando inutilmente l’ingiustizia. Oggi, con l’entrata in vigore del nuovo CCNL, finalmente quella battaglia di civiltà è vinta. Il riconoscimento economico non è solo una vittoria sindacale, ma un segnale concreto di inversione di tendenza. Il SINALP chiede con forza all’Assessorato alla Salute e all’Assessorato al Lavoro della Regione Siciliana di avviare subito un tavolo di programmazione congiunto.
L’obiettivo è duplice, predisporre un piano di assunzione e stabilizzazione immediato per tutti gli Educatori Socio-Pedagogici, e riconoscere il danno subito da chi, per oltre due anni, è stato ingiustamente penalizzato, un atto dovuto per riparare a un torto e per trattenere quei cervelli che ancora non hanno abbandonato la nostra Isola.
Questa vittoria è un passo avanti per una sanità più umana e inclusiva, ma è anche un’opportunità per dire ai nostri giovani che il loro futuro può e deve essere costruito qui. Ora non ci sono più scuse, è il momento di passare dalle parole ai fatti.
 
				 
								