Con le sue rivelazioni aveva fatto riaprire le indagini sulla scomparsa della ragazza. La sua versione ha recentemente ripreso credito nei lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta.
Roma – Sabrina Minardi, ex moglie del calciatore Bruno Giordano e compagna di Enrico De Pedis, boss della Banda della Magliana noto come Renatino, è scomparsa all’età di 65 anni. Il suo nome è stato centrale nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, poiché le sue rivelazioni portarono, nel 2006, alla riapertura di un’inchiesta sulla vicenda della giovane cittadina vaticana.
Dopo il matrimonio con Bruno Giordano, Minardi intrecciò una relazione con De Pedis, ucciso in un agguato nei pressi di Campo de’ Fiori il 2 febbraio 1990. Tuttavia, è soprattutto per le sue dichiarazioni sul caso Orlandi che la sua figura è rimasta al centro dell’attenzione mediatica. La ragazza, scomparsa il 22 giugno 1983, non fu mai ritrovata, e le parole della Minardi contribuirono a individuare tre nuovi sospettati nel caso: Sergio Virtù, autista di fiducia di De Pedis, Angelo Cassani e Gianfranco Cerboni. Inoltre, riconobbe la voce del telefonista noto come “Mario”, che il 28 giugno 1983 contattò la famiglia Orlandi.
L’indagine, che coinvolgeva sei persone, tra cui la stessa Minardi, monsignor Pietro Vergari e il fotografo Marco Accetti, venne definitivamente archiviata dalla Cassazione nel 2016. Tuttavia, il 6 marzo scorso, nuove dichiarazioni rese alla commissione parlamentare d’inchiesta da Giuseppe Calì, barista di via Nomentana, hanno dato credito alla versione di Minardi, confermando la presenza di De Pedis nel bar sotto casa di Mirella Gregori, l’altra quindicenne scomparsa nel 1983.
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha espresso rammarico per la scomparsa della Minardi, sottolineando che nessuno l’abbia più ascoltata dopo le sue ultime dichiarazioni del 2015. Ha inoltre ribadito che alcune delle sue affermazioni avevano un fondamento di verità, in particolare quelle relative al presunto trasferimento di Emanuela davanti a un distributore di benzina nei pressi del Vaticano.
Minardi, nel 2010, era stata arrestata per l’esecuzione di una condanna legata a un cumulo di pene per vari reati. Grazie all’indulto, la sua pena fu ridotta e le venne concesso di scontare sei mesi in una comunità di recupero.