“E’ influenza”, dimessa dall’ospedale quindicenne bergamasca muore 36 ore dopo

Ester Raimondi di Mozzanica si è sentita male tra venerdì e sabato. Due ricoveri e una lunga operazione non l’hanno salvata. Possibile sindrome di Crohn fulminante.

Bergamo – Ester Raimondi, 15enne di Mozzanica, nella Bergamasca, è morta ieri a causa di una grave malattia allo stomaco, che le ha provocato una perforazione intestinale. La Procura di Bergamo ha aperto un’indagine sull’accaduto e ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

Ester aveva iniziato a sentirsi male tra venerdì e sabato, e domenica è deceduta all’ospedale di Bergamo, dopo essere stata ricoverata due volte in due giorni: prima a Treviglio e poi all’ospedale Papa Giovanni XXIII. In un primo momento, i medici avevano ipotizzato si trattasse di un’influenza e l’avevano dimessa. “La Tac ha evidenziato una perforazione intestinale, il personale ci ha parlato di una possibile sindrome di Crohn fulminante“, ha riferito la madre Silvana Fossati ai media locali.

I primi sintomi si sono manifestati venerdì pomeriggio, con un ricovero in serata. Dopo varie analisi e alcune ore in pronto soccorso a Treviglio, Ester è stata dimessa, ma poche ore dopo la situazione è drasticamente peggiorata. La ragazza avrebbe perso conoscenza, e il padre ha chiamato il 112. I sanitari l’hanno rianimata e intubata, poi trasferita d’urgenza in elicottero al Papa Giovanni, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico di quasi sei ore. Purtroppo, nonostante gli sforzi, Ester è morta la domenica mattina.

Ester frequentava il secondo anno del corso di Amministrazione, Finanza e Marketing all’istituto Oberdan di Treviglio. Lascia i genitori Silvana e Giacomo e il fratello maggiore Davide, che stanno vivendo un dolore profondo. Dopo l’autopsia la salma sarà trasferita nella chiesa di Santa Marta a Mozzanica, dove verrà allestita la camera ardente. Il funerale è previsto per giovedì. La madre Silvana ha lasciato un messaggio toccante sui social: “Vola più in alto che puoi, angelo mio”.

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