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E’ di un imprenditore siciliano scomparso 10 anni fa il cadavere ritrovato nel Reggiano

Di Gaetano Impellizzeri si erano perse le tracce mentre era in viaggio per lavoro in Lombardia. Il corpo ritrovato grazie ad un collaboratore di giustizia. Si indaga per omicidio.

Reggio Emilia – L’ultimo contatto con il mondo alle 17 del 10 febbraio del 2014: Gaetano Impellizzeri, 47 anni, chiama la compagna in Sicilia. Poi il silenzio, per nove lunghi anni. L’agente di commercio palermitano sembra svanito nel nulla. Fino al 12 luglio del 2023, quando in un terreno di Castelnuovo Sotto, in provincia  di Reggio Emilia, i carabinieri rinvengono un cadavere avvolto in un sacco sepolto sotto 50 centimetri di terreno dietro un cascinale di proprietà di persone estranee all’inchiesta. Gli inquirenti, che non hanno mai mollato la presa sulla scomparsa dell’uomo, sono convinti si tratti di Impellizzeri. Adesso il riconoscimento è certo, arriva dal Dna.

Nei giorni scorsi l’avvocato Giuseppe Accardo, del foro di Marsala,  ha diffuso una nota firmata insieme alle figlie di Impellizzeri, Alessia ed Eleonora Chiara, che hanno fornito il materiale biologico per effettuare il confronto del Dna. Il test è stato affidato al Ris dei carabinieri di Parma. «Gli esami hanno confermato che si tratta di Gaetano Impellizzeri», scrivono il legale e le figlie nella nota.

Rimane da ricostruire la trama di quello che per il nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia e per la locale Procura è stato un omicidio, presumibilmente compiuto con un’arma da fuoco, con successivo occultamento del cadavere. Impellizzeri, 47 anni originario di Alcamo, viveva nel Palermitano, a Isola delle Femmine, e viaggiava spesso per lavoro, trattava elettrodomestici e automobili, anche all’estero, in particolare in Spagna. Aveva due figlie e nel 2013, un anno prima di scomparire, si era separato dalla moglie per andare a convivere con la nuova compagna.

Il luogo della sepoltura indicato da un collaboratore di giustizia

La mattina del 10 febbraio parte dall’aeroporto di Trapani alle 6.45 diretto a Bergamo, dove arriva alle 8: un viaggio di lavoro come tanti altri ma questa volta l’affare da chiudere in Lombardia era importante. All’arrivo, durante la mattina telefona all’ex moglie e più volte, durante il giorno, alla nuova compagna. L’ultima telefonata alla donna risale alle 17 di quel 10 febbraio. Poi il buio. La vicenda nel corso del tempo è stata seguita anche dal programma televisivo Rai Chi l’ha visto?.

Sottotraccia, gli inquirenti non hanno mai smesso di cercarlo. Quando un anno fa sono giunti nel giardino del cascinale di via Casanova, dove poi è emerso il cadavere dell’agente di commercio, sono andati a colpo sicuro. Merito delle indicazioni fornite da un collaboratore di giustizia che, a nove anni dall’omicidio, nell’ambito di un’altra indagine, ha segnalato il posto giusto esatto dove scavare.

Sarebbero tre le persone, tutte originarie del Messinese, indagate dalla Procura per omicidio, presumibilmente compiuto con un’arma da fuoco, con un successivo occultamento del cadavere. Tra le diverse ipotesi prese in considerazione, anche quella che Impellizzeri potesse trovarsi in difficoltà finanziarie e che stesse cercando di avviare una nuova attività nel settore del commercio di automobili. Che fosse finito in un giro più grande di lui che non gli ha dato scampo.

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