Ma il conduttore replica a stretto giro: “Già invitati Conte e Salvini, condurrò da solo per un’ora confronto tra segretaria dem e premier”.
Roma – Pochi minuti dopo l’annuncio del duello più atteso in vista delle europee tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria dem Elly Schlein c’è già fibrillazione nella politica. I primi a commentare, parlando di confronto fake e di due candidate “civetta” che non andranno neppure in Europa se vincono sono Davide Faraone di Italia Viva e il segretario di Più Europa, Riccardo Magi. Ma il loro commento seppure pungente non scompone più di tanto in vista dell’appuntamento del 23 maggio nella trasmissione ‘Porta a Porta’ di Bruno Vespa, come fanno sapere in una nota congiunta i rispettivi staff. Dietro Faraone e Magi serpeggiano le ire delle minoranze, Avs e M5S.
“Ci risiamo”, insorgono i deputati di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, “è una specie di riflesso condizionato quello che ripropone a ogni turno elettorale l’idea che la politica possa essere ridotta a bianco e nero in un confronto duale che non rispecchia in nessun modo la realtà politica del nostro Paese. L’annuncio del confronto televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein rappresenta l’ennesima violazione della par condicio. Non si tratta di una questione formale – denunciano – ma di un problema sostanziale”.
Le elezioni europee, insistono “si svolgono con un sistema proporzionale e un confronto come questo assume le caratteristiche di una forzatura in senso maggioritario della competizione che non è tra due candidate o leader di partito, per quanto autorevoli, ma tra diverse e molteplici proposte politiche rappresentate da partiti che si confronteranno nelle urne l’8 e il 9 giugno. In questo modo, si rischia di falsare e condizionare la campagna elettorale per le europee”. Li segue a ruota il capogruppo M5S in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto, che accusa: “Il confronto a due con le sole Meloni e Schlein a sfidarsi nel salotto di Bruno Vespa rischia di violare pesantemente la par condicio. Non è consentito a nessuno, e alla TV pubblica in particolare, prestarsi a quello che è a tutti gli effetti un escamotage per forzare le regole del gioco in vista delle europee”.
Carotenuto insiste: “Siamo alla vigilia di elezioni dove la dinamica maggioranza/opposizione non esiste, perché ciascuna forza politica va per conto suo. Ancora non c’è il premierato, per fortuna, e la Rai non può far finta che lo scontro sia solo a due né Meloni può scegliersi l’avversario a suo piacimento. Non ci interessa avere spazi in più ma siamo intransigenti nel dire no a giochetti di questo tipo. Già le liste elettorali sono piene di nomi che sono una presa in giro per gli italiani perché non andranno mai a Bruxelles, la Rai non può prestarsi – conclude – a questa ulteriore presa in giro degli italiani. Chiediamo che non solo al M5S e a Giuseppe Conte, ma ai leader di tutte le forze politiche venga riservato un trattamento analogo, con esattamente gli stessi tempi e le medesime fasce orarie e di ascolti”.
Immediata la replica della trasmissione: dopo il confronto tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein, congiuntamente annunciato dai rispettivi staff, “ad oggi anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte sono già stati invitati da Bruno Vespa per un analogo faccia a faccia a Porta a porta, con le stesse modalità di messa in onda”.
Anche il Pd ha qualcosa da dire in merito al salotto prescelto per il duello: “Alla fine sarà la Rai e sarà ‘Porta a
Porta’ con Bruno Vespa”. Dal Pd spiegano che è stata una condizione non negoziabile da parte dello staff di Giorgia Meloni. “Da presidente del Consiglio ha chiesto di farlo in Rai e non ha preso in considerazione altre proposte”, si riferisce. E in particolare, si spiega, la scelta di palazzo Chigi è stata per il salotto di Vespa. Per il Nazareno l’importante è che il confronto sia stato finalmente fissato. Il 23 maggio, data ricavata dall’incrocio delle agende delle due leader. “Andiamo sul terreno più difficile, giochiamo fuori casa. Ma lo concepiamo come un momento importante di chiarezza” per i cittadini che “dopo un anno e mezzo di governo Meloni non stanno meglio e non hanno prospettive migliori”.
Diverso il parere del presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi: il duello è “una positiva novità, un atto di riconoscimento e legittimazione reciproca che, ci auguriamo, faccia abbassare i toni e sposti il dibattito politico dagli slogan ideologici al confronto serio sui temi. Quello che lascia francamente perplessi, sono le accuse di parzialità a Bruno Vespa, giornalista di grande spessore che, oltre ad aver già condotto confronti tra i leader, ospita tutte le settimane esponenti di tutti i partiti e tutti alle stesse condizioni. Non si inizia una partita accusando l’arbitro…”.
Oltre le polemiche e le posizioni partitiche il confronto in vista delle elezioni europee tra Meloni e Schlein, andrà in onda giovedì 23 maggio “in prima serata” su ‘Porta a Porta’ dopo l’edizione del Tg1. Lo conferma il conduttore della trasmissione, Bruno Vespa, ai microfoni del Tg3. Il duello tv “durerà un’ora esatta – spiega Vespa –, e lo condurrò da solo come avvenuto l’anno scorso nelle interviste in prima serata ai cinque leader principali”. “Sarà un confronto molto istituzionale e molto tecnico”, conclude.