Due indagati per l’omicidio di Piersanti Mattarella. La Procura: “Sono i killer”

Sarebbero personaggi legati alla mafia. L’ex presidente della Regione siciliana fu ucciso 45 anni fa, il 6 gennaio del 1980 a Palermo, sotto gli occhi della moglie Irma e dei figli, Bernardo e Maria.

Palermo – La Procura di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati due persone accusate dell’omicidio di Piersanti Mattarella, ex presidente della Regione siciliana, ucciso il 6 gennaio 1980 a Palermo, davanti alla moglie Irma e ai figli Bernardo e Maria. Secondo quanto riportato oggi da Repubblica, ci sarebbe un’importante evoluzione nell’indagine riaperta sull’omicidio del politico, fratello dell’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. I due indagati sono descritti come soggetti legati alla mafia e accusati di essere i killer del leader della Democrazia Cristiana.

La vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Mattarella è stata lunga, complessa e ancora priva di una risoluzione definitiva. I mandanti dell’omicidio sono stati condannati all’ergastolo, tra cui i boss della commissione di Cosa Nostra, come Totò Riina, Michele Greco, e altri membri di spicco della cupola, tra cui Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca, Pippo Calò, Francesco Madonia e Antonino Geraci. Tuttavia, l’inchiesta non è riuscita a identificare i sicari né i presunti mandanti esterni, che il giudice Giovanni Falcone aveva ipotizzato fossero gli estremisti di destra Giusva Fioravanti e Gilberto Cavallini, assoldati dalla mafia siciliana attraverso la Banda della Magliana, successivamente assolti. Altri possibili assassini non sono stati mai identificati, lasciando irrisolto il mistero. Che adesso la Procura di Palermo ritiene di poter sciogliere. sciolto.

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