I capigruppo di maggioranza: “La delicatezza delle indagini in corso suggerisce che non devono esserci sovrapposizioni politiche”.
Roma – “Nella grave vicenda del dossieraggio, la delicatezza delle indagini in corso, seguite dalla Procura della Repubblica di Perugia e dalla Direzione nazionale antimafia, suggerisce che non debbano esservi
sovrapposizioni politiche prima della conclusione delle stesse indagini”. Questo l’orientamento dei capigruppo della maggioranza che ritengono che “l’eventuale costituzione di una apposita Commissione parlamentare di inchiesta sarà valutata successivamente, anche alla luce di quanto emergerà dai lavori
della Commissione Antimafia”. Un tema affrontato anche da Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi che si sono incontrati prima del Consiglio dei ministri, dove non si è invece parlato del caso dossier.
I tre leader di centrodestra, durante l’incontro pre-Cdm, hanno parlato delle elezioni in Abruzzo, del resto
anche dopo il voto in Sardegna c’era stato un confronto sull’esito delle urne. Anche questa volta si è sottolineata la tenuta della coalizione e tra i ‘big’ di Fdi e FI si nega, tra l’altro, che ci sia un ‘caso Lega’. Vero è che il partito di via Bellerio ha diminuito i consensi rispetto alle Regionali in Abruzzo del 2019, ma di fatto ha mantenuto il trend delle Politiche. Da qui il convincimento che occorra viaggiare uniti anche in vista delle elezioni in Basilicata, Piemonte e Umbria, ma soprattutto riguardo alle Europee che si giocheranno con il
proporzionale.
Ma nell’incontro tra i leader, secondo quanto riferisce una fonte parlamentare del centrodestra, sarebbero stati affrontati anche i temi legati all’inchiesta di Perugia. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva proposto nei giorni scorsi una commissione d’inchiesta, proposta avallata anche dalla Lega. Il premier Meloni, spiegano le stesse fonti, avrebbe sottolineato che è necessario evitare una sovrapposizione. Da qui la decisione di ‘stoppare’ per il momento l’idea lanciata dal Guardasigilli. “Avrebbe tempi lunghissimi, meglio che si vada avanti con il lavoro della Commissione Antimafia”, osserva un ‘big’ di FI. Poi è arrivata la nota dei capigruppo di Camera e Senato di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Civici d’Italia – Noi Moderati –
Maie.
“Nella grave vicenda del dossieraggio, la delicatezza delle indagini in corso, seguite dalla Procura della Repubblica di Perugia e dalla Direzione nazionale antimafia, suggerisce – recita la nota – che non debbano esservi sovrapposizioni politiche prima della conclusione delle stesse indagini. La Commissione Antimafia sta agendo su iniziativa dei magistrati che indagano, e ha il compito di completare quel che non può essere oggetto di indagine penale, cioè la lettura politica della vicenda. Lo sta facendo avendone gli strumenti e la
competenza”. Ed ancora: “L’eventuale costituzione di una apposita Commissione parlamentare di inchiesta sarà valutata successivamente, anche alla luce di quanto emergerà dai lavori della Commissione Antimafia”.
Infatti, i tempi necessari per l’istituzione di una nuova Commissione d’inchiesta non possono far venire meno la necessità di ottenere immediata chiarezza e di dare risposte a fatti che sono, come ha detto in Commissione il procuratore Cantone, di ‘una mostruosa gravità'”. La Lega dice sì allo stop anche se ha insistito, sempre secondo quanto si apprende, sulla necessità di non escludere in futuro una eventualità simile.