DOPO PRANZO UN SALTO NEL FIUME E’ STATO FATALE.

L'insegnante avrebbe pranzato con qualcuno il giorno stesso della sua morte. Durante la digestione, si apprende da indiscrezioni, la donna sarebbe caduta nelle gelide acque del Tevere dove sarebbe morta per congestione. Caduta accidentale o una spinta? Le indagini continuano.

ROMA – E’ ancora presto per dire se Luciana Martinelli, 27 anni, originaria di Frosinone, insegnante di Inglese e volontaria animalista, sia stata uccisa da qualcuno oppure si sia tolta la vita per ragioni che dovranno essere accertate. L’unica cosa palese è che la professoressa, scomparsa dalla sua casa di Casal Bruciato, sulla Tiburtina, il 4 aprile scorso, quindici giorni dopo veniva ritrovata cadavere nelle acque vorticose del Tevere, in zona Fiorentini, a poche centinaia di metri dall’ospedale Santo Spirito.

Luciana Martinelli con uno dei suoi amatissimi cani che mai avrebbe abbandonato.

Dei suoi spostamenti dopo la sparizione improvvisa si sa davvero poco. Della giovane animalista del canile della Muratella si erano perdute le tracce, come abbiamo detto, all’alba dello scorso 4 aprile. La giovane sarebbe uscita di casa molto presto lasciandovi i suoi cani a cui era particolarmente affezionata. Una volta a bordo della sua auto la donna spariva come un fantasma. Parenti e amici, tramite internet, hanno lanciato centinaia di appelli e la sorella Orietta, 30 anni, aveva postato sul suo profilo Facebook una lettera nella quale chiedeva a Luciana di farsi viva almeno per dire che stesse bene placando cosi l’angoscia dei familiari. A quegli appelli accorati non sarebbe seguita alcuna risposta.

L’insegnante ritrovata cadavere sulla sponda del Tevere.

Il 9 aprile veniva ritrovata la sua auto, una Volkswagen Up nera, parcheggiata sulle strisce blu sotto un ponte nei paraggi dell’ingresso del circolo Canottieri Aniene e a tre chilometri dalla scuola dove insegnava. I carabinieri rinvenivano le chiavi dell’auto sul sedile posteriore ma nessun altro effetto della vittima, borsa compresa. Luciana Martinelli non aveva con sé il cellulare perché lo aveva dimenticato a casa ma pare che l’insegnante, prima di dileguarsi, si fosse rivolta a due meccanici o elettrauti ai quali avrebbe chiesto aiuto per un guasto alla batteria della sua auto che, ad ogni buon conto, sarebbe stata parcheggiata sulle strisce blu alcune ore prima del ritrovamento. Alcuni parenti di Luciana, infatti, asseriscono di essere passati più volte in quella zona senza notare la vettura.

L’auto di Luciana ritrovata con le chiavi sul sedile posteriore.

L’insegnante, che abitava insieme alla sorella e al cognato, prima di sparire sembrava affetta da un forte disagio, una sorta di insofferenza per quella segregazione forzata che non le permetteva grande facoltà di movimento in specie con i suoi cani:” …Questa situazione l’aveva tanto stressata – ha detto Orietta Martinelli – non si sentiva serena…”.

Il corpo senza vita della donna segnalato da un clochard.

Poi l’epilogo, nonostante altre segnalazioni di avvistamento: un clochard telefonava al 112 dicendo all’operatore di aver visto un cadavere di donna bloccato tra un intreccio di vegetazione sulle rive del Tevere. Sul luogo si portavano immediatamente oltre ai soccorritori del 118, alcune pattuglie della Polizia Locale seguite dai vigili del Fuoco, da pattuglie della polizia e dei carabinieri che da giorni indagavano sulla scomparsa di Luciana. Poi la triste incombenza del riconoscimento da parte dei familiari. I vestiti, alcuni effetti personali, i documenti ed il tatuaggio sulla spalla sinistra non lasciavano adito a dubbi: si trattava del corpo senza vita di Luciana Martinelli. La borsa della ragazza, però, non è stata ritrovata ma può darsi anche che la corrente l’abbia trascinata chissà dove oppure potrebbe esserle stata sottratta da qualcuno ma chi può dirlo? Luciana si è tolta la vita o qualcuno l’ha gettata nel fiume?

Omicidio, suicidio o caduta accidentale?

Ad una prima ricognizione cadaverica pare che il corpo della ragazza non abbia subito violenze di alcun tipo ma questo non significa che la donna non possa essere stata uccisa in altra maniera. Pare che prima di scomparire dalla circolazione Luciana abbia inviato un sms, alle ore 1.28 del 4 aprile, ad un suo amico chiedendogli se fosse o meno in linea. Non ricevendo risposta la donna avrebbe posato sul comodino il cellulare e una volta vestita sarebbe sparita a bordo della sua auto. C’è da dire che, quarantena a parte, Luciana Martinelli non avrebbe avuto alcun motivo per suicidarsi.

Gli altri cani dell’insegnante rimasti in attesa della padrona che non tornerà mai più.

Pare però che la ragazza avesse avuto un diverbio con i suoi genitori tanto che la madre le avrebbe concesso di fare tutto ciò che era nelle sue intenzione purché Luciana tornasse a casa. L’autopsia avrebbe stabilito la morte per congestione. In pratica la giovane insegnante sarebbe morta dopo aver mangiato abbondantemente prima di cadere nelle gelide acque del Tevere dove appunto ha trovato la morte. Il mistero però rimane come alcune domande: con chi ha pranzato il giorno della sua morte? Nel fiume c’è caduta accidentalmente o qualcuno l’ha spinta per chissà quale motivo? Le indagini sono in corso.

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