Donna sparita in crociera e marito condannato, la Corte d’Appello riapre il caso

Il destino di Xiang Lei Li, la 36enne cinese scomparsa nel 2017, torna sotto i riflettori. Il 13 maggio davanti ai giudici due testimoni chiave.

Roma – Si riapre uno dei gialli più intricati degli ultimi anni: la scomparsa di Xiang Lei Li, 36enne cinese residente a Dublino, svanita nel nulla durante una crociera nel Mediterraneo a bordo della MSC Magnifica nel febbraio 2017. A quasi otto anni dai fatti, la Corte d’Assise d’Appello di Roma ha disposto la rinnovazione dell’istruttoria nel processo a Daniel Belling, il marito tedesco di 51 anni condannato in primo grado a 26 anni per omicidio volontario e distruzione di cadavere. L’udienza, fissata per il 13 maggio 2025, promette di gettare nuova luce su una vicenda che ha lasciato molte domande senza risposta.

Belling, arrestato il 17 febbraio 2017 all’aeroporto di Ciampino mentre tentava di tornare in Irlanda con i due figli piccoli, è sempre stato il principale sospettato. Secondo la Procura di Roma, l’uomo avrebbe ucciso la moglie durante la crociera, partita da Genova e diretta a Civitavecchia, per poi disfarsi del corpo, mai ritrovato. La Corte d’Appello ha ora deciso di ascoltare due testimoni chiave: il responsabile della sicurezza della nave, che gestì le immagini delle telecamere di bordo, e uno degli inquirenti che seguì il caso all’epoca. Entrambi potrebbero fornire dettagli cruciali sugli ultimi movimenti di Li e Belling.

Il difensore di Belling, l’avvocato Luigi Conti, non ha nascosto la sua soddisfazione: “Si va a colmare una lacuna che avevo già evidenziato in primo grado. Sono fiducioso che queste testimonianze possano chiarire la posizione del mio assistito”. L’uomo, fin dal suo fermo, ha sostenuto una versione alternativa: “Mia moglie era sofferente e voleva lasciare la crociera. Non ero preoccupato perché lo aveva già fatto in passato”. Davanti agli inquirenti, Belling ha raccontato che il viaggio procedeva serenamente fino all’arrivo a Malta, quando Li avrebbe manifestato l’intenzione di interrompere la vacanza, salvo poi sparire dopo la tappa greca di Katakolon.

Le ultime tracce certe della donna risalgono al 10 febbraio 2017, quando fu vista a Genova insieme a marito e figli. Una commerciante del porto ricordò un litigio acceso tra i due nel suo negozio, con Belling che avrebbe ordinato alla moglie di cambiarsi le scarpe, urlandole contro. Altri passeggeri notarono invece lo stato di trascuratezza dei figli – “bimbi sporchi, scalzi, sempre con gli stessi vestiti” – un dettaglio che alimentò i sospetti sulla dinamica familiare. Le telecamere della nave non registrarono mai l’uscita di Li, e il marito non segnalò la sua assenza al personale di bordo, giustificandosi con un laconico: “Pensavo fosse scesa per affari urgenti”.

La Procura ha ricostruito una tesi accusatoria basata su incongruenze e testimonianze, come quella di una cameriera che vide Belling da solo con i figli già dal secondo giorno di crociera. L’assenza del corpo ha complicato l’inchiesta, ma i giudici di primo grado hanno ritenuto sufficienti gli indizi per la condanna, ora messa in discussione dalla decisione di riaprire il caso. Il 13 maggio, l’audizione del responsabile della sicurezza potrebbe chiarire se le immagini a circuito chiuso abbiano catturato momenti decisivi, mentre l’inquirente dell’epoca sarà chiamato a spiegare le lacune investigative sollevate dalla difesa.

Belling, che non ha mai smesso di proclamarsi innocente, vive attualmente in Irlanda dopo essere stato rilasciato nel 2018 per scadenza dei termini di custodia cautelare. La sua vicenda, seguita anche da trasmissioni come Chi l’ha visto?, continua a dividere: c’è chi lo vede come un uomo intrappolato da un’accusa ingiusta e chi lo considera l’artefice di un delitto perfetto. A maggio, la verità potrebbe essere un passo più vicina, o forse restare per sempre sepolta nei fondali del Mediterraneo.

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