Gli indagati sono accusati di malversazione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio, reati commessi tra il 2022 e il 2024.
Verona – Accedevano a finanziamenti bancari e poi li giravano a un’attività diversa da quella per cui li avevano richiesti, nello specifico un concessionario di auto di lusso nella città scaligera. Un commercialista di Verona e altri due indagati, secondo la ricostruzione di Polizia e Finanza, giravano i finanziamenti ottenuti in banca ad attività diverse da quelle a cui erano destinati. Due sono ora in carcere e un terzo ai domiciliari. Il 21 dicembre è stata eseguita un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale, su richiesta della Procura, che ha disposto misure cautelari personali e reali nei confronti dei tre. Gli indagati sono accusati di malversazione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio, reati commessi in concorso e a vario titolo tra l’agosto 2022 e il febbraio 2024.
Fondamentale per l’indagine è stata la stretta collaborazione tra la Squadra Mobile della Questura di Verona e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona, che hanno operato sotto la direzione della Procura scaligera, garantendo un coordinamento ottimale e un efficace scambio di informazioni. Le indagini hanno accertato che gli indagati avevano avuto accesso a finanziamenti garantiti dal Medio Credito Centrale, grazie alle competenze di uno di essi, un noto commercialista del capoluogo scaligero. Le somme ottenute sono state successivamente distratte con la complicità degli altri due indagati e dirottate verso un concessionario di autovetture di lusso situato in città.
I finanziamenti bancari, soggetti a rigide normative e vincolati a specifici business plan, dovevano essere utilizzati esclusivamente per gli scopi previsti. Gli indagati, invece, hanno ripetutamente distolto le somme, riciclandole illecitamente e destinandole ad altre attività, in particolare quelle legate al concessionario specializzato nella vendita di supercar.
L’attività investigativa ha permesso di raccogliere sufficienti indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati. In virtù delle esigenze cautelari, il PM ha richiesto l’applicazione di misure personali e patrimoniali. Il GIP ha disposto: Custodia cautelare in carcere per due degli indagati. Arresti domiciliari per il terzo. Sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro, nonché il sequestro preventivo classico di una nota concessionaria automobilistica di auto di Verona.