Il giovane, spaventato da qualcuno che continuava a minacciarlo di morte, aveva deciso di fuggire via da casa. Probabilmente aveva deciso di trasferirsi a Milano m chi può dirlo con certezza? Le segnalazioni si sono rivelate inattendibili ma nel frattempo qualcuno avrebbe utilizzato i suoi profili social? E’ stato Giggino o chi gli voleva male?
META (Napoli) – Ritrovato a Novara, visto a Paderno Dugnano, nel Milanese, ma anche in provincia di Genova e altrove. Fatto sta che Giggino Wi-Fi, al secolo Luigi Celentano, allora diciottenne, fuggito da casa il 12 febbraio del 2017 rimane irreperibile. Le segnalazioni alla famiglia, nel tempo, si sarebbero rivelate inattendibili dunque del ragazzo di Meta di Sorrento, oggi di 24 anni, nessuna notizia. Il giovane si sentiva minacciato da qualcuno che forse gli aveva promesso di ucciderlo a breve. Spaventatissimo, anche per presunte intimidazioni ai suoi familiari, Giggino avrebbe pianificato per bene la sua fuga da casa.
Il ragazzo, generoso e solare, da qualche tempo appariva preoccupato e spaventato tanto da confessare ad un amico parrucchiere il suo enorme disagio e l’intenzione di andarsene a Milano dove avrebbe tentato di lavorare nel campo della moda. Alle 2 di notte del 12 febbraio di sei anni fa Giggino veniva fermato da una radiomobile dei carabinieri a Vico Equense mentre camminava da solo in centro città. Ai militari il giovane aveva riferito di recarsi a pesca con un suo amico che lo stava aspettando nei pressi del porto. Dopo averlo identificato la pattuglia lo lasciava andare attesa l’assenza di precedenti e nulla in atto anche perché la sua sparizione non era stata ancora denunciata.
Da quel momento di Giggino si perdevano le tracce, il ragazzo alla perenne ricerca di un collegamento internet “aggratis” diventava un fantasma. Qualche giorno prima della scomparsa Luigi aveva manifestato alla madre parte delle sue preoccupazioni:
”…Mamma vieni un attimo vicino a me perché tra poco non ci vedremo più – aveva detto il giovane alla madre basita – me ne devo andare subito perché mi hanno minacciato di morte e questa persona farà perdere le tracce del mio corpo. I giornali parleranno di me…”.
Fulvia Ruggiero aveva chiesto al figlio chi fossero quei delinquenti che gli facevano del male ma Giggino non aveva risposto forse per non esporla ad eventuali ritorsioni.
Di minacce di morte da parte di un mafioso il giovane campano ne aveva parlato anche con lo zio paterno, Franco Celentano, prima di sparire per sempre. Nemmeno al parente il nipote aveva voluto rivelare i nomi dei suoi aguzzini né il motivo di tanto accanimento nei suoi riguardi. Giggino, ancora una volta, teneva la bocca cucita sui guai che lo affliggevano e fuggiva da casa dello zio che tentava di fermarlo. Il giovane pare fosse stato emarginato, deriso, insultato, spesso denudato e picchiato da alcuni dei suoi coetanei. Nel dicembre del 2016 Luigi tornava a casa con un braccio fratturato e non potendone più di quelle continue aggressioni decideva di sporre denuncia.
Mesi dopo Luigi Celentano, dimostrando coraggio da vendere, denunciava anche il patrigno Gennaro, che accusava di insulti e minacce di morte:
”Da circa due anni sono vittima di minacce e ingiurie nonché di un vero e proprio comportamento persecutorio da parte di Gennaro, compagno di mia mamma Fulvia – confermava Giggino nella denuncia – quest’ultimo mi rivolge continuamente testuali frasi: sei uno zingaro tu e tutta la tua razza, appena mi intesto il contratto di locazione dell’abitazione sbatto fuori casa te e tua mamma! Sei un handicappato, come tuo padre. Ti rompo la testa! Ammazzerò te e tua mamma”.
A questo punto Fulvia Ruggiero decideva di rivolgersi a ”Chi l’ha visto?” la cui redazione sarebbe riuscita ad ottenere conferme a quelle minacce e, nel contempo, rintracciava Giovanni Celentano, padre di Giggino, che all’epoca dei fatti faceva il mago. L’uomo era convinto che il figlio fosse prigioniero di qualche persona malevola o, almeno, cosi gli avevano fatto intendere i suoi “Tarocchi”.
Prima di andarsene Giggino aveva distrutto la Sim del suo telefonino per poi postare sul suo profilo Facebook una misteriosa stringa di 18 cifre che diventava ben presto un rompicapo senza soluzione. Anche un paio di amici stretti del ragazzo avrebbero confermato il contenuto dei due esposti ma appunto per questo che fine ha fatto Giggi WiFi? Chi ha usato alcuni suoi profili social nel 2018 e anche dopo?