Non fanno altro che offendere per poi chiedere scusa. Ma le offese rimangono. Come i soldi a usura per farci fare la fine della Grecia
Se in Italia la mafia aspetta i soldi dell’UE, in Germania la stessa mafia se li è già presi. Insomma da noi una speranza che questo non avvenga c’è ma i tedeschi dovrebbero passarsi una bella mano sulla coscienza. Una per tutti: a chi appartengono i ristoranti del centro storico di Monaco di Baviera? E’ vero o no che in Germania non sono state mai varate leggi efficienti contro la criminalità organizzata?
E’ vero o no che proprio i magistrati teutonici si sono lamentati di non poter combattere la mafia con le armi scadenti che hanno in pugno? I tedeschi hanno forse dimenticato la strage di Duisburg meglio conosciuta come la strage di Ferragosto del 2007? Che cosa fece all’epoca l’efficiente polizia tedesca se non ci fossero stati gli investigatori italiani? Merkel e compari devono farsene una ragione: come conosciamo noi la mafia certo non la conosce nessuno.
E siccome la conosciamo bene, siamo i primi a combatterla altrettanto bene. Ma forse il primo ministro tedesco sconosce le operazioni antimafia quotidiane che magistratura e forze dell’ordine italiane conducono con grandi successi. Successi che si sono tramutati, negli anni, in sequestri e confische di centinaia di milioni di euro strappati alla criminalità organizzata che, guarda caso, pare si sia stabilita proprio in Germania dove gli affari vanno a gonfie vele. Al di là di certi giornaletti di regime il problema non è la Germania o l’Olanda che stanno tentando di fare soldi a palate anche con noi così come avevano fatto (e continuano a fare) con la Grecia, piuttosto è la stessa Europa che non funziona più. L’unione fa acqua da tutte le parti e bene dice Conte quando afferma che faremo da soli se non riceveremo garanzie economiche dal consesso europeo.
Sul dietrofront della Francia non spenderei nemmeno un rigo: da sempre Parigi è stata sul libro paga di Berlino dunque perché meravigliarsi? Un economista in pensione, anni fa, davanti ad una meravigliosa granita al caffè, tutta siciliana, mi parlava di Europa unita. Dissi all’esperto se si potesse o meno ritornare alla Lira e quali fossero i presupposti per poterlo fare. Qualora fosse stato possibile. Subito dopo aver deglutito un bel pezzo di brioche ancora calda, il finanziere mi rispose che quell’evento straordinario si sarebbe potuto verificare soltanto a seguito di un cataclisma di portata epocale che avesse messo in ginocchio l’economia del Vecchio continente. Il CoVid-19 è stato ed è un evento nefasto che, di fatto, ha azzerato l’economia europea. L’UE segue i mal di pancia e gli umori della Bce dunque perché non farci un pensierino? Le condizioni ci sarebbero tutte e, del resto, qualora l’Europa ci voltasse le spalle che cosa sarebbe preferibile un contratto capestro per la nostra condanna a morte o battere di nuovo moneta? Qui non c’entra essere comunisti o leghisti. Dobbiamo salvarci il culo. Ubi maior, minor cessat.