Detenuto muore inalando gas a Modena, nel 2025 sono già 3 i suicidi

Andrea Paltrinieri, 49 anni, è morto sniffando la bomboletta usata per cucinare. Uilpa “Governo ascolti parole Papa e Mattarella”.

Modena – Andrea Paltrinieri, 49 anni, è morto nel carcere di Sant’Anna a Modena inalando gas da
una bomboletta utilizzata dai detenuti per cucinare. Il suo nome aveva già riempito pagine di cronaca nera nel giugno dell’anno scorso, quando si presentò alla caserma dei carabinieri di Modena, annunciando che sul suo furgone c’era il corpo di una donna. I militari trovarono effettivamente sul mezzo il cadavere dell’ex moglie, Anna Sviridenko, una scienziata di medicina nucleare quarantenne, di origine bielorussa, strangolata con un laccio attorno al collo. Il 49enne, residente a Modena, era in carcere dal giorno del ritrovamento del corpo della moglie nel suo furgone, dove, secondo gli investigatori era avvenuto anche il delitto.

Ieri ha messo fine alla sua vita inalando gas dal fornello da campeggio comunemente in uso. Non è chiaro se si sia trattato di un tentativo di ottenere effetti allucinogeni ‘sniffando’ gas, poi finito male, o un deliberato suicidio. Ma quello che emerge al di là della storia personale di Andrea è che il nuovo anno, nelle carceri, “comincia esattamente come si era chiuso quello vecchio, se non peggio. Se nel 2024 si è raggiunta la cifra
record di 89 suicidi fra i reclusi, più 7 fra gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, il 2025 fa già contare 3 suicidi di detenuti, uno a Firenze Sollicciano, venerdì scorso, e ben due a Modena”, dichiara Gennarino De
Fazio,
Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

Una morte dietro le sbarre quella avvenuta a Modena che si aggiunge a un altro ristretto che aveva tentato l’impiccamento qualche settimana fa, ma che è deceduto domenica scorsa in ospedale. “Con 16mila ristretti oltre i posti disponibili, più di 18mila unità mancanti al fabbisogno organico della Polizia penitenziaria, gravi
deficienze strutturali, infrastrutturali, logistiche, organizzative e nell’assistenza sanitaria, la crisi penitenziaria
è sempre più drammatica e profonda. Il Governo – prosegue De Fazio – ascolti le parole di Papa Bergoglio e, soprattutto, quelle del Presidente Mattarella e vari provvedimenti tangibili e immediati per riportare in un alveo di costituzionalità prigioni diffusamente illegali che rendono ‘inammissibili’ le condizioni di detenzione e ‘inaccettabili‘ quelle di lavoro”.

Il Capo dello Stato nel suo discorso di fine anno ha affrontato anche il tema delle carceri: “L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili. Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta – ha detto nel passaggio sul tema – e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario. I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti“. 

La senatrice modenese del Partito Democratico Enza Rando, responsabile Legalità del Partito Democratico interviene: “Tre morti in una settimana nel carcere di Modena, l’anno è appena iniziato ma si conferma la situazione insostenibile che abbiamo già denunciato nei mesi scorsi. Il sovraffollamento carcerario rende invivibile il carcere di Sant’Anna, portando all’estremo le condizioni di detenzione dei detenuti e aumentando il numero dei suicidi nelle celle. Se il Governo continua a far finta di nulla si comprometterà definitivamente il principio costituzionale per cui la pena deve essere finalizzata alla riabilitazione, non alla repressione in
condizioni insostenibili. Chiederemo di nuovo che il Ministro Nordio venga in Aula al Senato a riferire sulle condizioni delle carceri italiane, augurandoci di poter avere un confronto reale per migliorare le condizioni dei detenuti e dare garanzie reali al lavoro quotidiano del personale della polizia penitenziaria e degli operatori educativi e sanitari che ogni giorno operano con professionalità”.

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